Luca Zaia in diretta oggi: cosa ha detto. «Superati i 2000 morti. Balli di coppia, via libera fra congiunti». Il dottor Rigoli: «Il Coronavirus si sta spegnendo»

Sabato 20 Giugno 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi: cosa ha detto. Gli aggiornamenti sul Covid in Veneto
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Luca Zaia in diretta oggi, 20 giugno 2020, dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Gli ultimi aggiornamenti sul contagio da Coronavirus in Veneto e le disposizioni della Regione. Via libera ei balli di coppia fra congiunti, nuova ordinanza su trasporti e case di riposo lunedì e ancor ail nodo elezioni, una polemica che sembra non finire mai fra Zaia e il Governo. Questi gli argomenti principali di oggi. Ospite dell'incontro odierno il direttore di microbiologia di Treviso Roberto Rigoli che ha presentato alcuni dati molto importanti che evidenziano come il Covid in Veneto si stia spegnendo, ma non solo, portano alla luce l'ipotesi che i pazienti falsi positivi siano molti di più di quelli fino ad oggi riscontrati.
 

Zaia in diretta: cosa ha detto oggi




 

Covid Veneto, contagio e vittime oggi

I positivi sono 19.238, più 3 rispetto a ieri.
Il totale dei tamponi 871.027, 12mila in più di ieri. Le persone in isolamento sono 896, meno 19 rispetto a ieri. Le persone ricoverate sono 224, quelle in terapia intensiva sono 12, più 1 rispetto a ieri. Sui morti abbiamo passato la soglia del 2mila, sono 2002, 4 in più rispetto a ieri. I dimessi sono 3.540. I nati sono 98.



Lunedì ordinanza sui trasporti e case di riposo
Il presidente Luca Zaia ha dato conferma dell'arrivo di una nuova ordinanza: «Se abbiamo l'ok del comitato tecnico scientifico ne abbiamo già scritta una per trasporti e case di riposo, pronta per lunedì».


Ballo di coppia
In tanti, in questo periodo, hanno domandato al governatore di regolare l'attività dei ballli di coppia, ed ecco la risposta: «Abbiamo risolto, abbiamo avuto un parere ieri, sono possibili fra congiunti. Il via libera è arrivato dal dipartimento della prevenzione della dottoressa Russo».
 



Ospite il dottor Rigoli
ll primario trevigiano di microbiologia della Marca e coordinatore delle analisi dei tamponi in Veneto, il dottor Roberto Rigoli, è ospite oggi della conferenza stampa di Luca Zaia. Rigoli è anche vicepresidente nazionale dei microbiologi italiani.


Il metodo Pcr real time
«Noi cerchiamo il virus, amplificando la ricerca, ogni volta raddoppiamo l'ipotetica presenza del virus, detto semplicemente: se c'è un ago nel pagliaio per cercarlo diventiamo matti, ma se riusciamo ad amplificare l'ago allora lo scoviamo», lo ha spiegato il dottor Rigoli, parlando della tecnica del Pcr real time. Tutte le microbiologie di Italia operano in questo senso con questa amplificazione.


Il virus in Veneto: analisi sui tamponi da giugno a oggi
«Abbiamo preso i 60mila tamponi fatti dal primo di giugno e di questi 60mila abbiamo già un dato buono, perché ci sono 210 positivi (fra questi abbiamo anche i ripositivizzati) e di questi 210 abbiamo 199 a ciclo alto, ossia che diventano positivi tardi (non sono infettanti probabilmente) e 11 a ciclo basso, ossia positivi molto presto (7 sintomatici e 4 asintomatici). Dei 60mila tamponi, solo 3 sintomatici sono preoccupanti dal punto di vista mircobiologico. I 7 sintomatici sono tutti sintomatici leggeri, nessuno è stato portato in pneumologia o rianimazione. Riassumendo: abbiamo pochissimi positivi e di questi ci stiamo ponendo il problema se siano o meno falsi positivi. Questo stiamo analizzando e investigando. Il Veneto continuerà su questa strada, monitorando i positivi e valutando quanti avranno un ciclo basso e quelli a ciclo alto. 


Ripositivizzazione da Covid: sono "pezzi" di virus
In presunti casi di pazienti Covid-19 ripositivizzati «probabilmente ci sono pezzi di virus lasciati in giro, che vengono trovati dalla ricerca molecolare ma non sono più contagiosi». Lo ha affermato Roberto Rigoli, primario di Microbiologia a Treviso e coordinatore dei laboratori in Veneto, illustrando le ricerche in atto sui tamponi effettuati a giugno. «Avevamo alcuni pazienti positivi a marzo-aprile, poi risultati negativi e nuovamente positivi. Ma la loro positività è a bassa carica e c'è da chiedersi se effettivamente sia reale. Poi non erano espressi tutti i tre target che cercavamo, ma prevalentemente uno soltanto. Come spiegare questo? In letteratura risulta che il virus invade le cellule bronchiali e si moltiplica; quando guarisce finisce la sua replicazione e con il rinnovamento delle cellule, viene eliminato e va verso l'altro; se facciamo un tampone troviamo "pezi"di virus. Il virus ha una replicazione diversa dal microbo, entra nella cellula e lev"ordina" di "produrre" pezzi di virus. Con la guarigione restano questi pezzi scartati, ma il virus non è più vivo». Secondo Rigoli, ciò comporta la necessità di «stare attenti a dare le positività, riflettere. Lo stiamo imparando, non abbiamo mai studiato i virus respiratori in questo modo, non abbiamo mai fatto tamponi ogni 20 giorni nelle influenze "normali", magari troveremmo pezzi anche lì», ha concluso.


Il virus si replica su culture cellulari?
Come si comporta ad oggi il virus: «Uno studio ha dimostrato che su più di 200 casi la positività è stata molto bassa, solo 3 o 4 culture cellulari».
 

Il Coronavirus si sta spegnendo

«Analizzando in questo senso, oggi vediamo i dati in modo molto più positivo: il Coronavirus si sta spegnendo. Tutto quello che vi sto dicendo lo stiamo imparando - ha tenuto a puntualizzare Rigoli -, ma adesso dobbiamo porre molta attenzione a dare le positività perché ci potrebbe essere un buon numero di falsi positivi. E i nuovi positivi hanno tutti bassa carica e sono asintomatici. In Lombardia questo sta accadendo più lentamente ma sta succedendo».
 

Perché il Covid si sta spegnendo?

«La risposta non c'è, ogni volta che tentiamo di farlo arriva una smentita alla risposta stessa. Evidentemente qualcosa è cambiato nel virus. Potrebbe essere avvenuta la famosa "mutazione" della quale si è parlato molto, e la mutazione dei virus è sempre verso uno stato meno "cattivo". Questo inoltre ha un Rna, un filamento che è molto variabile. Facciamo un esempio astratto: se il virus cambiasse anche di poco in una sua parte, potrebbe non attaccarsi più al ricettore polmonare che lo porta nel nostro organismo».
 

Quanto è contagioso oggi il Covid?

«I positivi asintomatici, al di sopra di un certo ciclo, probabilmente non sono contagiosi. E se quelli ad alta carica hanno solo "un pezzo" di virus e non i tre elementi completi, a quel punto avremmo un dato molto tranquillizzante. Una volta convalidati questi dati, si potranno rivedere le restrizioni. Il virus ha perso potenza, sulle persone, sulle superfici non lo sappiamo ancora. Ma sappiamo che su quest'ultimo punto somiglia molto alla Sars».
 

Il Covid tornerà in autunno?

«Difficile se non impossibile fare previsioni, spiega Rigoli, ma aggiunge; «I fatti sono questi: il virus è meno virulento, sicuramente circola meno, probabilmente per le misure di prevenzione attuate, su quello che accadrà non so ma le ipotesi sono tre: 1 - può tornare virulento come prima; 2 - torna come i virus influenzali; 3 - potrebbe non tornare e seguire la strada della Sar che è scomparsa».


Pericolo per l'autunno, Crisanti continua a tenere alta l'allerta
«Io resto sui dati, in maniera molto ferma, ci stiamo preparando per ottobre novembre con "l'artiglieria pesante" come dice il presidente Zaia, con un rafforzamento delle microbiologie e sperimentando nuovi test per cercare in un colpo solo il Covid e tutti gli altri virus». Lo ha spiegato il dottor Rigoli.

 

Elezioni: quando si voterà in Veneto?

«Abbiamo la finestra ma non la data - ha specificato il governatore Zaia -. Elezioni il 20-21? Non abbiamo certezze che sarà effettivamente questo il giorno del voto. A tutt'oggi il Governo italiano non ha fissato la data, e deve fare l'election day. Se il Governo mi convoca l'election day il 27 settembre e io convoco le elezioni per il 20, spreco 14 milioni di euro dei nostri cittadini. Certo che se il Governo piazzarà le elezioni ad anno nuovo, a quel punto le convocherò il 20 settembre». Non si esaurisce quindi la polemica fra il presidente del Veneto e Roma, e quando i cittadini saranno chiamati alle urne resta ad ora ancora un mistero.

 

L'incidente di Alex Zanardi
Chi ha conosciuto Alex Zanardi sa che è una persona positiva, con una energia enorme, solare, quando ieri ho visto la notizia ho sperato davvero che ce la faccia. Un imbocca al lupo grande, e collettivo, credo che tutti glielo facciano.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 12:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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