Sì alla Vogalonga, ma solo "alla veneta": ritorno alle origini il 23 maggio

Lunedì 26 Aprile 2021 di Tullio Cardona
La 45. edizione della Vogalonga nel 2019. L'anno scorso, per la pandemia, la manifestazione venne annullata

VENEZIA - Dopo lo stop dello scorso anno, a causa della pandemia, il Comitato organizzatore della Vogalonga si è interrogato se far svolgere la manifestazione nella data prevista di quest’anno, il 23 maggio, per la 46. edizione. Ancora non è prevedibile la situazione pandemica, perciò, con molta cautela, ed in sintonia con il Comune, il Comitato vorrebbe comunque far svolgere l’evento, ma in modalità ridotta. L’idea è quella di invitare solo, con iscrizione gratuita, i rematori di voga alla veneta, comprendendo anche la cosiddetta “voga all’impiedi”, praticata sul Po.

SOLO ALLA VENETA
«Non sarei tranquillo nel far venire a Venezia circa seimila persone da tutto il mondo - spiega Antonio Rosa Salva - tuttavia non volevamo totalmente saltare l’edizione dedicata ai 1600 anni dalla nascita di Venezia. Sarà una Vogalonga diversa, con tutte le particolari limitazioni dovute alla pandemia, sia per gli equipaggi che per tutta l’organizzazione, ma il Comitato ha deciso comunque di indire la manifestazione per il 23 maggio, nonostante le difficoltà».
Saranno di scena, dunque, solo le barche tipiche veneziane, per la felicità di quanti hanno spesso brontolato, accusando la Vogalonga di essersi snaturata con la numerosa presenza di barche estranee alla laguna. 
«Molti stranieri ci stanno contattando per avere notizie - continua Antonio - noi rispondiamo che se le cose miglioreranno potremmo pensare ad una Vogalonga classica verso la fine di settembre. Intanto vediamo di organizzare questa edizione ridotta, perché la Vogalonga non può non esser presente alle celebrazioni dei 1600 anni dalla nascita della sua città, che proprio dalle barche, dai remi e dai suoi vogatori deve ritrovare nuovo vigore, unita alla sua laguna. Il Comitato in questi giorni sta definendo con le autorità cittadine le dinamiche e le procedure per portare avanti l’organizzazione nel migliore dei modi. L’iscrizione, ripeto, sarà gratuita, ma vedrà la consueta assistenza lungo il percorso».

LA STORIA
La 45. edizione ha visto 2.000 imbarcazioni iscritte per 5727 vogatori, 208 barche tipiche veneziane, 318 di voga all’ìnglese, 1135 canoe e kajak. 252 varie; 352 i vogatori di Venezia, 463 provenienti dall’Italia e 1185 dall’estero. La media per imbarcazione è stata di 3,76 persone. Quest’anno si tornerà forzatamente alle origini, quando, nel 1974, venne istituita una regata tra amici su ‘mascarete’. Gli appassionati della voga alla veneta in quegli anni erano pochi e isolati, in un mondo che sempre più era volto al motore. Oltre ai regatanti, altri erano gli amici coinvolti, tra cui Lauro Bergamo e Delfo Utimpergher, allora direttore e capo redattore de Il Gazzettino, Toni Rosa Salva, da sempre attivo nel mondo delle regate, e Giuseppe Rosa Salva, noto per il suo impegno in difesa di Venezia. Fu così che prese avvio l’idea di indire una vogata non competitiva, e di invitare tutti gli appassionati ed unirsi contro il degrado della città ed il moto ondoso, e per il ripristino delle tradizioni veneziane.

Da questo moto spontaneo e genuino nacque l’avventura della Vogalonga, bandita il 26 gennaio 1975, e promossa attivamente dal Comitato composto da: Lauro Bergamo, Carlo Gottardi, Delfo Utimpergher, Lilly Sirolla e dai Rosa Salva, con Toni, Lalo, Pino e Paolo.

Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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