Virus. Aeroporto di Venezia, tanti passeggeri in coda e poco distanziamento

Sabato 8 Agosto 2020 di Elisio Trevisan
Aeroporto di Venezia, tanti passeggeri in coda e poco distanziamento
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MESTRE Code come se il Covid-19 fosse solo un ricordo. L'unico indizio della sua presenza sono le mascherine che i passeggeri indossano. Per il resto, la disciplina lascia un po' a desiderare almeno da quanto si vede nelle foto che girano e mostrano passeggeri piuttosto vicini tra di loro in attesa di imbarcarsi o di passare i varchi di sicurezza.

Anche all'aeroporto di Tessera, dunque, come avviene nei bus dell'Actv o nei vaporetti, capita che le distanze di sicurezza siano solo un'opinione. Il fenomeno fa pensare che al Marco Polo dai quasi zero passeggeri dei mesi del lockdown, si sia improvvisamente saltati a migliaia. E lo fa pensare ancora più se si considera che le code si verificano già da un pezzo, quasi ogni giorno.

I Sindacati dello scalo intercontinentale dicono che non c'è da stupirsi: «La maggior parte dei lavoratori è ancora in cassa integrazione e quelli che sono chiamati a prestare servizio non ce la fanno a smaltire velocemente i passeggeri, specie nelle ore di punta quando c'è più di un aereo da servire».

AUMENTO CONTENUTO
Save spiega che in effetti un aumento dei voli e dei viaggiatori c'è stato «ma siamo nell'ordine di un 30% di traffico rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e quindi ancora molto lontani dai nostri standard. Stiamo parlando, nei momenti di picco, di 6 o 8 mila persone» afferma Corrado Fischer, direttore operativo dello scalo. Considerando che nei picchi dei periodi no Covid si arrivava a 15 o anche 20 mila persone che dovevano fare il check-in, il controllo bagagli, passare i varchi di sicurezza e via di seguito, si comprende bene la differenza.
«Chiaro che con questi numeri, soprattutto gli handler non possono permettersi di mettere in servizio più di tante persone» continua Fischer. Al momento l'aeroporto sta operando con una prospettiva di una o due settimane al massimo e quindi ogni settimana Save e gli handler, le società dei servizi a terra per compagnie e passeggeri, si incontrano per stabilire il piano di lavoro per i sette o dieci giorni successivi in base alle esigenze.

MANCANO LE CROCIERE
E al momento, nonostante siamo a ridosso di Ferragosto e quindi al clou della stagione estiva, grossi aumenti di voli e passeggeri non se ne vedono all'orizzonte; anche perché le crociere sono ancora a zero e una grossa fetta di viaggiatori del Marco Polo in questi mesi è normalmente costituita proprio dai crocieristi che arrivano a Venezia dagli Stati Uniti, dal Canada o da altri Paesi.

«Sia noi sia gli handler, Triveneto Sicurezza e la Polizia di Frontiera stiamo collaborando per gestire la situazione che vede qualche momento di picco ma comunque con un traffico che viaggia, appunto, al 30% del normale» spiega Fischer che parla del gruppo di steward messo in piedi da Triveneto Sicurezza proprio per controllare e gestire al meglio i flussi: «Girano per lo scalo verificando che tutti abbiano la mascherina e mantengano le distanze.

Inoltre abbiamo posizionato un sistema di messaggistica a terra che indica i posti da occupare proprio per non stare troppo vicini, e installato distributori di gel ovunque, mentre chiunque entra deve misurarsi la temperatura - conclude il direttore operativo -. Certo che, con le norme attuali, se due sono congiunti o parenti possono stare vicini, e come si fa a verificare? Sta molto, insomma, anche al senso civico delle persone: per terra ci sono le indicazioni ma se uno ha paura di perdere l'aereo non le rispetta. Oppure sui posti a sedere negli spazi d'attesa ci sono strisce colorate che indicano di non sedersi uno a fianco all'altro, ma c'è gente che le toglie. Ora stiamo pensando ad organizzare altra segnaletica con cerchi concentrici, a seconda del grado di parentela delle persone. Ad ogni modo non ci risultano situazioni particolari di pressione o ritardi dovuti ad assembramenti».

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