Scoppia il caso Virgin: in palestra solo su prenotazione e per al massimo 90 minuti. Ma nessuno sconto o recesso per gli abbonamenti

Sabato 8 Agosto 2020 di Fulvio Fenzo
Scoppia il caso Virgin: in palestra solo su prenotazione e per al massimo 90 minuti. Ma nessuno sconto o recesso per gli abbonamenti
MESTRE C'è chi ha chiesto il recesso dell'abbonamento annuale, ma anche chi si accontenterebbe almeno di uno sconto sulla quota mensile. A tutti, però, è stato risposto che non si può fare nulla, e che le quote dovranno essere pagate fino all'ultimo centesimo nonostante l'accesso libero sia ora diventato solo su prenotazione e per un tempo limitato a 90 minuti al giorno, con meno corsi e servizi. E adesso, contro il Villaggio fitness Virgin Active di zona Auchan, sono partite le prime diffide legali di un gruppo di utenti che si è affidato all'associazione di consumatori mestrina Adico.

L'IRA DEGLI UTENTI
«Ho chiesto il recesso vista la loro impossibilità a fornire i servizi come da contratto open 24 che, tra le altre cose, prevede anche il libero accesso a tutti i corsi a qualsiasi ora e per quanto tempo si vuole, e non 90 minuti al massimo, senza zona relax, solo su appuntamento e con altre limitazioni - denuncia un frequentatore della palestra che, come tutte le strutture sportive, deve sottostare ora alle rigide normative anti-contagio -. La risposta che mi hanno dato è che mi devo attaccare al tram, visto che per loro il contratto è valido e dal loro punto di vista non hanno ridotto i servizi» «Per le palestre questo è un periodo molto difficile legato a un tipo di attività in cui mantenere il distanziamento sociale è un'impresa - ammettono dall'Adico -. Ma sono davvero numerose le richieste di assistenza giunte al nostro ufficio legale da utenti che frequentano la Virgin di Mestre, una delle strutture più rinomate e frequentate in città». 

Se per i circa due mesi di chiusura nel periodo di lockdown è stato offerto un voucher che di fatto allunga dello stesso periodo l'abbonamento annuale (ma ci sarebbe anche qualcuno che preferirebbe avere la restituzione delle quote mensili), la prima contestazione riguarda l'obbligo di prenotazione per entrare che, di fatto, taglia fuori chi aveva scelto la Virgin proprio per questa opportunità, con corsi che non sono più in tutto l'arco della giornata ma solo in alcuni orari, a fronte di tariffe che non sono state ridotte e che partono da 70 euro circa al mese con l'obbligo di abbonarsi per un anno. 

«In diversi casi stiamo chiedendo la risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Consideriamo che le modifiche sono state unilaterali quindi l'utente avrebbe diritto al recesso. Come alternativa, proponiamo la rimodulazione del contratto stesso e la riduzione dei costi in virtù dei limiti introdotti a causa della pandemia. Capiamo i problemi, ma non possiamo pensare che siano solo gli ospiti delle strutture a pagarne le conseguenze». Dalla Virgin di Mestre, interpellata ieri mattina, non sono per ora state rilasciate dichiarazioni.
Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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