VENEZIA - Ha voluto essere presente all'ultima udienza del processo. E quando il Tribunale ha condannato a 7 anni e mezzo l'uomo che aveva abusato di lei quando era una bambina, non ha più trattenuto le lacrime. Un pianto doloroso, ma forse anche liberatorio, per questa ragazzina oggi 17enne che solo pochi anni fa ha avuto la forza di denunciare gli abusi sessuali subiti da piccola, in casa, dall'allora compagno della nonna.
LA DENUNCIA
I fatti risalgono agli anni che vanno dal 2009 al 2012, quando la vittima era una bambina tra i 6 e i 9 nove. All'epoca l'uomo era il compagno della nonna e anche approfittando di questa circostanza aveva «indotto la minore, abusando delle condizioni di inferiorità fisica della persona offesa, - ricostruire il capo d'imputazione - a subire o compiere atti sessuali, spesso facendole vedere prima dei video pornografici». Il capo d'imputazione ricostruisce poi questi incontri, entra nei dettagli degli atti sessuali, a cui la piccola fu sottoposta per anni. Fino a quando la relazione tra la nonna e l'uomo non si interruppe. Un passato doloroso che forse la ragazza non avrebbe mai raccontato, se nel 2017 non avesse rivisto quell'uomo. Un incontro casuale: l'uomo era andato a prendere delle cose nella casa della nonna, dove si era imbattuto nella nipote ormai adolescente. Le aveva fatto degli apprezzamenti, aveva tentato un nuovo approccio. Lei però non era più una bambina, lo aveva respinto, ma aveva anche ricordato quel suo passato così pesante, aveva sentito quella ferita aperta, che non riusciva più a tenere solo per sè. Così si era confidata con una parente. Una donna adulta che aveva immediatamente denunciato il fatto. Erano seguite le indagini, l'audizione della piccola in forma protetta, che aveva confermato tutte le accuse, il rinvio a giudizio dell'uomo. Visti gli anni passati, la Procura non aveva però ritenuto necessario chiedere una misura cautelare. Ora è arrivata la prima condanna, a cui è facile immaginare che seguirà un appello.