Villa Querini, nei giardini in centro città tornano sbandati e spacciatori

Martedì 24 Agosto 2021 di Fulvio Fenzo
I giardini di villa Querini a Mestre
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MESTRE - I cancelli servono, ma non bastano. Le telecamere? Utili, ma solo se succede qualcosa di veramente grave. E i nuovi giochi per i bambini, se attorno ci sono sbandati, restano vuoti perché da chi bivacca per mezze giornate tra brick di vino e bottiglie di birra (quando non c'è di peggio) è meglio tenersi alla larga. Nei giardini di Villa Querini è tutto come prima, se non più di prima: quello che era l'unico parco di Mestre - prima del Bissuola, del Piraghetto e di tutto il resto - è tornato in mano a gruppi di balordi.

E la rabbia monta tra chi aveva ripreso a frequentarlo, organizzando anche iniziative di successo, e immancabilmente sui social network.

OCCUPAZIONE

«Le panchine sono quotidianamente occupate da decine di sbandati che stazionano ore e ore consumando alcolici per poi orinare davanti a bimbi e adulti... Non solo uomini, ma anche donne straniere, senza un minimo di pudore». È il post comparso qualche giorno fa sulla pagina Facebook del gruppo Mestre mia, al quale si sono accodati oltre 160 commenti di mestrini che chiedono un intervento di messa in sicurezza dell'area verde di via Circonvallazione, rimessa praticamente a nuovo un paio di anni fa e poi rimasta congelata (come tutto) nei lunghi mesi del Covid. «Dopo qualche mese in cui si erano tornate a vedere mamme e bimbi nell'area giochi - dicono alcuni residenti della zona -, con il ritorno alla quasi normalità si sono rifatti vivi balordi, tossicodipendenti e, ne siamo certi, anche spacciatori che sfruttano la doppia uscita tra via Circonvallazione e il ponticello verso via Olimpia. Era così anche tre anni fa, perché l'operazione San Michele di via Piave arrivò fin qua».

«VIETARE GLI ALCOLICI»

C'è chi racconta di aver trovato bottiglie di vetro a pezzi sulle giostrine dei bambini: «Avevo scritto al Comune di vietare il consumo di alcolici nei parchi, cosa peraltro fatta da svariate altre amministrazioni pubbliche. Niente da fare, nessuna risposta». E se c'è chi riconosce che gli agenti ogni tanto passano a dare un'occhiata, altri sostengono che i controlli andrebbero fatti in tutt'altro modo, «perché quando entrano da via Olimpia tutti scappano per l'uscita davanti al vecchio ospedale, e viceversa! Porto sempre cane e bambino e le rare volte che mi sono permesso di riprendere qualche personaggio che frequenta i guardini ho sempre ricevuto minacce. Panchine a un metro dai cestini e tutte le bottiglie, lattine ed altro per terra, siringhe e puzza di urina».


DELUSIONE

Roberto Rigamonti, con l'Associazione Artecultura Veneta, fu tra i promotori di diverse iniziative culturali, concerti e mercatini dell'usato che diedero una spinta importante alla rinascita del parco. Tre anni fa l'associazione si candidò perfino per prendere in gestione l'area verde: «Il Comune ha fatto il suo, sistemando la zona, installando la recinzione e la videosorveglianza - racconta -, ma poi tutto si è fermato. E noi, con solo un cartellino di volontari messo sul petto, non potevamo certo metterci lì a garantire la sicurezza allontanando le persone sospette. Se andava bene ci prendevano in giro, altrimenti passavano alle minacce. Non basta dire che i cittadini devono riprendersi gli spazi, perché da soli non possono fare molto contro questa gente». 

IL BANDO ABBANDONATO

Sarebbe allora stato utile proseguire con il bando per l'affidamento di un chiosco interno ai giardini, da trasformare in bar-gelateria, per il quale, nell'ottobre 2019, erano arrivate due manifestazioni di interesse. Ma, poi, appunto, tutto si è arenato col Covid e non è stato più ripreso. Per il futuro, Villa Querini dovrebbe diventare sede di segreterie e uffici di un bel numero di assessori ora ospitati nel municipio di via Palazzo. Se questo progetto andrà in porto i giardini verranno probabilmente più controllati, anche se non è ancora chiaro quando e come avverrà questo trasferimento perché, come ricordano in Comune, Villa Querini non è ancora classificata come una sede istituzionale al pari di Ca' Farsetti e del municipio di Mestre. E la pratica potrebbe essere lunga.
 

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