La villa della Mala del Brenta per i profughi dell'Ucraina

Lunedì 14 Marzo 2022 di Sara Zanferrari
La villa confiscata a un mafioso
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STRA - Era una delle case della Mala del Brenta, rifugio di Andrea Batacchi, pezzo da 90 della banda di Felice Maniero. Ora, dopo essere passata al Comune di Stra per ospitare la Protezione Civile e alcune associazioni cittadine, riceverà i profughi dell'Ucraina: una decina di persone, tanti quanti sono i posti letto attrezzati.
Villa Isonzo, a San Pietro di Stra, nella riviera del Brenta è pronta per accogliere alcune famiglie, rispondendo alle indicazioni della prefettura di Venezia. Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha avviato il censimento dei beni confiscati alla criminalità organizzata che potessero essere destinati in tempi brevi, anche in via temporanea, per accogliere i rifugiati dalla guerra.
Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha effettuato una ricognizione presso i Comuni che vedono nel loro territorio la presenza di questi immobili, individuando Villa Isonzo.

L'amministrazione ha risposto positivamente alla richiesta del prefetto, che andava confermata entro il 9 marzo. La villa attualmente era sede al piano terra della Protezione Civile, al piano primo di alcune associazioni quali il Lions Club Riviera del Brenta Rosalba Carriera, la Scuola di musica Il Pentagramma, Agape San Pietro Onlus, l'Associazione Grido. Tutte sono state sentite e a tutte è stata offerta come sede alternativa l'ex municipio di piazza Marconi.


I LAVORI

«Le associazioni hanno risposto positivamente commenta la sindaca Caterina Cacciavillani offrendo, anzi, supporto all'accoglienza dei profughi. Il materiale di Agape (scaffalature, alimenti e vestiario per i non abbienti) è stato trasferito nella nuova sede venerdì scorso, mentre questa settimana, dopo una rinfrescata ai locali, verrà trasferito anche il materiale del Pentagramma, pianoforti compresi».
Nel frattempo, sono in allestimento i locali di Villa Isonzo: «Un mobilificio della zona ha donato letti, materassi e cuscini e ci stiamo attivando per reperire il restante mobilio spiega Cacciavillani -. Abbiamo riattivato il conto corrente istituito per far fronte all'emergenza alimentare durante la pandemia, così da raccogliere i contributi che i cittadini vorranno versare. Sul sito del Comune sono pubblicati l'Iban (c/c numero 2275146 intestato a Comune di Stra Emergenza Ucraina, Iban IT46F0103036340000002275146) e il vademecum per coloro che volessero ospitare i profughi in casa propria. A tal proposito, al momento l'ospitalità da parte dei privati viene definita a titolo gratuito, anche se il prefetto ha anticipato che vi potrà essere una compartecipazione alle spese da parte del Governo. Alcuni privati hanno già comunicato la loro disponibilità all'accoglienza dei profughi. Dovrebbe esserci una convenzione tra prefettura e Comuni che ospitino in locali di loro proprietà».
Nel frattempo ieri ha aperto, sempre nel Veneziano - a Noale - uno dei tre hub regionali individuati per la prima accoglienza. All'ospedale Fassina, attrezzato per 5 posti, sono arrivati 21 rifugiati: donne, bambini, disabili, ospitati dalla struttura.

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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