MESTRE - Resteranno chiusi per 15 giorni, per decreto del questore, la sala giochi "mega Sala VLT" e e il "Bar Piave" in zona via Piave a Mestre. Da tempo i due esercizi, come tutti quelli dell’area circostante, erano sotto la lente d’ingrandimento dei poliziotti che hanno evidenziato come essi siano ritrovo abituale di pregiudicati.
In particolare, per la Sala Slot, oltre alle pericolose frequentazioni, si può ricordare l’intervento delle Volanti dello scorso maggio per il rinvenimento di un coltello occultato dietro ad una macchinetta videogiochi.
Per quanto concerne il Bar Piave, secondo la polizia continua ad essere punto di riferimento per l’aggregazione di persone, la maggior parte straniere, con pregiudizi di polizia e dedite ad attività illecite.
Da tempo i due esercizi, come tutti quelli dell’area circostante, erano sotto la lente della polizia, che ha documentato come i due locali siano ritrovo abituale di pregiudicati: non solo persone note agli uffici investigativi nell’ambito delle attività di indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti ma anche soggetti colpiti a vario titolo da numerosi e gravi precedenti penali e di polizia: si va dai reati contro il patrimonio, quali furti, rapine e ricettazione, ai reati contro la persona (lesioni, risse, e anche due casi di violenza sessuale) e a quelli di falsificazione dei permessi di soggiorno, violazione delle norme in materia di stranieri, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
La zona di via Piave, dopo la maxi-operazione dello scorso luglio, resta quindi "sorvegliata speciale" dalle forze dell'ordine, anche per dare risposta alle proteste dei cittadini.
Nella foto: sigilli al Bar Piave
Ultimo aggiornamento: 21:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA In particolare, per la Sala Slot, oltre alle pericolose frequentazioni, si può ricordare l’intervento delle Volanti dello scorso maggio per il rinvenimento di un coltello occultato dietro ad una macchinetta videogiochi.
Per quanto concerne il Bar Piave, secondo la polizia continua ad essere punto di riferimento per l’aggregazione di persone, la maggior parte straniere, con pregiudizi di polizia e dedite ad attività illecite.
Da tempo i due esercizi, come tutti quelli dell’area circostante, erano sotto la lente della polizia, che ha documentato come i due locali siano ritrovo abituale di pregiudicati: non solo persone note agli uffici investigativi nell’ambito delle attività di indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti ma anche soggetti colpiti a vario titolo da numerosi e gravi precedenti penali e di polizia: si va dai reati contro il patrimonio, quali furti, rapine e ricettazione, ai reati contro la persona (lesioni, risse, e anche due casi di violenza sessuale) e a quelli di falsificazione dei permessi di soggiorno, violazione delle norme in materia di stranieri, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
La zona di via Piave, dopo la maxi-operazione dello scorso luglio, resta quindi "sorvegliata speciale" dalle forze dell'ordine, anche per dare risposta alle proteste dei cittadini.
Nella foto: sigilli al Bar Piave