Scade la deroga Ue, niente fondi e il vetro di Murano rischia il crac

I 5 milioni stanziati dal Ministero mesi fa per contrastare l'impennata dei prezzi del gas sono bloccati a Roma. Ferro: «Colpa della burocrazia, si muova il governo»

Mercoledì 7 Settembre 2022 di Michele Fullin
Vetro di Murano a rischio crac
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VENEZIA - Quando si dice che la burocrazia ammazza l'economia. I famosi 5 milioni stanziati in fretta e furia dal Mise per il settore del vetro di Murano adesso non sarebbero più utilizzabili in quanto è caduta la deroga europea agli aiuti di Stato.

Ora che si è tornati alla cosiddetta de minimis ordinaria, le imprese potranno avere al massimo 200mila euro di aiuti distribuiti in tre anni. Vale a dire poco più di una stretta di mano e un caffè per chi paga bollette del gas da capogiro. Le fornaci muranesi, infatti, devono restare sempre accese per mantenere la temperatura e sono quindi altamente energivore. Ogni forno che si spegne, deve poi essere rifatto completamente. Insomma, il rischio concreto è che il vetro di Murano sparisca dalla faccia della terra.


«Rischiamo di perdere i 5 milioni stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico» denuncia Cristiano Ferro, presidente della sezione vetro di Confindustria Venezia, cui fanno capo le fornaci più grandi. L'ultima bolletta recapitata a Ferro si avvicinerebbe a 300mila euro.
«Rivolgiamo un accorato appello al Governo - aggiunge - affinché sblocchi questa situazione surreale. La burocrazia non può mettere in crisi Murano. Oltre alla crisi e i prezzi folli di energia e gas che stanno mettendo in ginocchio il settore del vetro non si possono aggiungere i paletti burocratici agli aiuti previsti, ma purtroppo è ciò che sta accadendo».


COSTI DECUPLICATI
Le bollette dell'energia, nel mese di luglio, in alcuni casi hanno sfiorato i 300mila euro (a fronte di un importo di 35mila euro nello stesso periodo del 2021). Eppure, dopo l'emanazione a maggio del decreto che disciplina il suo funzionamento, tra le numerose aziende dell'isola veneziana che hanno presentato la richiesta di accesso ai contributi, pochissime a oggi hanno ricevuto riscontro. «Negli ultimi cinque mesi, le vetrerie di Murano hanno lavorato nella certezza di ricevere un parziale rimborso delle spese energetiche - spiega Ferro -. Confidando in questo supporto, quasi tutti si sono esposti dal punto di vista finanziario, visti gli elevatissimi costi del gas».


GLI ARTIGIANI
Ovviamente sono in difficoltà anche le imprese artigiane che, anche se meno strutturate rispetto a quelle di Confindustria, sono ugualmente esposte agli aumenti folli dei prezzi del gas naturale. «Uno stallo assurdo, che di fatto rischia di far più danni di quelli che si stanno già registrando - commenta Matteo Masat, direttore della Confartigianato di Venezia - Le imprese, fiduciose sui finanziamenti, hanno continuato a produrre esponendosi pesantemente per far fronte al caro bollette, e con il ritorno al regime de minimis, che era stato sospeso per permettere alle aziende di ricevere sostegni in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato, questo meccanismo degli aiuti emergenziali si è inceppato. E così oltre il danno s'aggiunge la beffa». La cifra di aiuti massima consentita, infatti, se utilizzata tutta consentirebbe di alleggerire un paio di bollette, lasciando inalterata la situazione dell'isola. «Chiediamo ai nostri rappresentati politici di disinnescare al più presto questi legacci burocratici - conclude Andrea Della Valentina, presidente del settore vetro artistico - per ridare ossigeno ad un settore storico, strategico e conosciuto nel mondo come quello del vetro artistico di Murano».
 

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