Quelle forniture di mascherine da piazzare, indagato anche il direttore generale di Veritas Andrea Razzini

Martedì 24 Gennaio 2023
Indagato anche il direttore generale di Veritas Andrea Razzini

VENEZIA - C'è anche il nome del direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, tra gli indagati nel filone delle forniture di mascherine da parte dell'ex sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni, con il fratello Giovanbattista e il nipote Andrea. L'ipotesi di reato è abuso d'ufficio in concorso perché l'acquisto di una partita di mascherine che avrebbe fruttato alla Fragomeni Group un ingiusto vantaggio patrimoniale di 30mila euro più Iva in relazione a una partita di 30mila mascherine Ffp2 vendute a un euro ciascuna tramite un accordo verbale raggiunto il 15 aprile 2020 (come da intercettazione telefonica) in un periodo in cui le mascherine scarseggiavano in tutto il Paese e venivano vendute a peso d'oro nelle farmacie e nei punti vendita per il bricolage.


RAPPORTO ISTITUZIONALE
Nell'inchiesta viene enfatizzato il rapporto istituzionale che lega i due: Fragomeni era sindaco di una cittadina che possedeva una percentuale pari all'1,47 per cento del capitale di Veritas, società che si occupa dell'igiene urbana di Santa Maria di Sala.

Per il pubblico ministero, Razzini avrebbe avuto tutti gli elementi per capire che la disponibilità delle 30 mila mascherine era in capo alla persona del sindaco o alla sua società (la Fragomeni Group). Dopo l'accordo verbale sulla fornitura, la procedura ha seguito il percorso ordinario: lettera dell'avvocato, contatti con l'ufficio acquisti, fornitura, pagamento della fattura.


LA SOCIETÀ
Da Veritas replicano in questo modo: abbiamo consegnato ai nostri dipendenti 367mila 900 mascherine chirurgiche e 79mila 380 tra Ffp2 e Ffp3 acquistate da 14 fornitori diversi. Quindi, per la società che gestisce i servizi ambientali pressoché in tutto il territorio metropolitano, si trattava di un acquisto marginale.


IL COMUNE
Nelle duecento pagine dell'ordinanza ricorre diverse volte il nome dell'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini. Per aver ricevuto le offerte generiche di Fragomeni e averlo messo in contatto con più società che avevano bisogno in quel momento dei presidi. Da Actv fino ad Ipav. Lo stesso giudice si premura comunque di scrivere che lui non c'entra assolutamente nulla con l'inchiesta, ma si limita a riportare stralci in cui Fragomeni si era proposto anche a lui per la vendita di mascherine per il personale e gli ospiti delle case di riposo gestite dall'Ipav. Venturini, interpellato sulla vicenda, risponde di non sapere nulla dell'inchiesta culminata ieri con l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare e di ricordare che l'ex sindaco di Santa Maria di Sala nei primi momenti della pandemia in più di un'occasione parlava di forniture di mascherine. «Lo apprendo da lei». Così l'assessore al Bilancio e alle società partecipate Michele Zuin risponde cadendo dalle nuvole in merito al coinvolgimento di Actv e Veritas nella vicenda della fornitura di mascherine quando tutti le cercavano e non si trovavano fornitori. Il suo nome non viene mai citato.

(rbr-mf)
 

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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