La svolta per Venezia: sarà il Comune a fissare i limiti agli affitti turistici. Città apripista a livello nazionale

Sabato 2 Luglio 2022 di Michele Fullin
Turisti a Venezia
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VENEZIA - Prenotazioni, regolamentazione degli affitti brevi, contributo d'accesso per i turisti non pernottanti in città. Non c'è che dire. Negli ultimi tre giorni si è consumata una svolta epocale per Venezia, che ora avrà a disposizione importanti strumenti per gestire il turismo. Strumenti pionieristici, perché concessi dallo Stato in virtù del suo carattere di unicità sancito dalla Legge Speciale, la quale considera la salvaguardia della città, della laguna e anche del suo tessuto socio-economico di preminente interesse nazionale. Nessuno ha mai avuto prima una simile potenza di fuoco per combattere l'eccesso di turismo, quell'affollamento assurdo che fa scappare non solo i residenti ma anche i turisti che passano qualche notte in città. Insomma, quella famosa minoranza che fa da sola l'80 per cento del fatturato di Venezia.
Ora spetta al Comune mettere in pratica queste prerogative, a cominciare dal grosso lavoro che dovrà fare per predisporre i regolamenti per regolamentare le locazioni turistiche nel numero e nei giorni.

Una novità unica in Italia maturata alle 3 di ieri mattina durante una seduta fiume della Commissione Bilancio e Finanze della Camera.

AIRBNB STOP
Dopo una lunga battaglia tra cuci-scuci, resistenze incrociate da parte delle associazioni di categoria dei proprietari e delle locazioni brevi (e probabilmente di colossi come Airbnb) la maggioranza che sostiene il premier Draghi ha votato un emendamento proposto dal parlamentare dem veneziano Nicola Pellicani (favorevoli Pd, M5S, Lega, Fi, Insieme per il Futuro, Italia Viva astenuta). L'emendamento è stato scritto e riscritto molte volte, prendendo spunti anche dal disegno di legge da poco presentato dal sindaco di Firenze sui centri storici, e condiviso un po' da tutti i gruppi parlamentari. L'amministrazione del sindaco Luigi Brugnaro ha fatto anch'essa le sue pressioni per portare a casa la legge, anche con l'intervento aggregatore del ministro Renato Brunetta. Venezia, ancora una volta, fa da apripista a livello nazionale su una questione che sta mettendo in difficoltà tutte le grandi città d'arte.
«Con il contributo di tutti si è ottenuto il risultato - commenta Pellicani - ora il Comune dovrà trovare un punto di equilibrio tra l'esigenza di tutelare la residenza e il diritto a svolgere l'attività di locazione turistica».

7MILA APPARTAMENTI
Come è noto, infatti, la locazione turistica finora non ha avuto altra fonte normativa che gli articoli sulle locazioni del Codice Civile che non pone alcun limite alla loro durata. A causa della deregulation, una novità che è servita a tante famiglie per arrotondare il reddito, si è trasformata via via in un'occasione per grandi host che gestiscono decine, se non centinaia di appartamenti in un regime fiscale che è singolarmente agevolato.
A Venezia, in base agli ultimi dati, sono circa 7mila le abitazioni destinate a locazione turistica regolarmente censite, che equivalgono a 30mila posti letto. Un'espansione che nell'ultimo decennio è stata vertiginosa e che si è arrestata con la pandemia. L'emendamento porta l'Italia (per ora solo con Venezia) a utilizzare le stesse regole che hanno in Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti.

LA LEGGE
Parte dal presupposto della Legge speciale per favorire l'incremento dell'offerta di alloggi in locazione per uso residenziale e prevede la possibilità per il Comune di individuare con un Regolamento i limiti massimi per questo tipo di appartamenti, secondo la zona e tutelando chi ha una sola casa, stabilire che l'attività si possa svolgere fino a 120 giorni l'anno (4 mesi) anche non consecutivi. Oltre questo limite servirà il cambio di destinazione d'uso che è di competenza del Consiglio comunale. Infine, la norma prevede che il numero massimo di immobili turistici sia aggiornato periodicamente in proporzione alla popolazione residente.
Tra le associazioni che più hanno combattuto questa approvazione c'è Confedilizia, il cui presidente Giorgio Spaziani Testa ha parlato di emendamento liberticida.
«Si tratta di una norma - ha commentato - che incrementerà gli affitti in nero e, paradossalmente, anche le destinazioni non residenziali degli immobili. In più, se sarà applicata, renderà Venezia deserta e povera nei periodi di bassa stagione».

 

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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