I droni voleranno sulla laguna per trasportare merci e persone

Venerdì 19 Marzo 2021 di Michele Fullin
DRONI Il futuro del trasporto per merci e persone nella laguna di Venezia
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VENEZIA - Droni a guida autonoma che sorvolano Venezia e la laguna a bassa quota per consegnare merci urgenti o evitare ai corrieri espresso di percorrere lunghe distanze per un solo pacco. Ma non solo, perché su scala più grande questi velivoli con o senza pilota potrebbero trasportare anche passeggeri come nella visionaria immaginazione di Spielberg in “Minority report”, dove i cieli delle città sono costantemente sorvolati a bassa quota da mezzi volanti del tutto simili a droni, con rotte prestabilite e pilotaggio automatico.
ACCORDO CON ENAC
Amazon ha già ottenuto lo scorso settembre dalla Faa l’autorizzazione a sperimentare il servizio di consegna “Prime Air”, garantito in 30 minuti. Quindi, tanto fantascienza non è. E ancor meno fantascientifico è il protocollo d’intesa che si accingono a firmare l’Ente nazionale dell’aviazione civile e il Comune di Venezia per trasformare alcune parti del vasto territorio comunale (che per tre quarti è laguna) in un luogo in cui sperimentare le più svariate soluzioni di sorvolo a bassa quota senza interferire con il traffico aereo né con quello delle imbarcazioni.
Certo, il momento in cui i droni ronzeranno tra le calli in cerca di un balcone su cui abbandonare il pacco non è l’immediato domani, ma l’accordo è un punto di partenza che sdogana una questione finora considerata un tabù. Per sorvolare la città servono autorizzazioni specifiche, anche perché spesso i “piloti” amatoriali non sono preparati ed è capitato almeno in un’occasione che, precipitando, un drone abbia ferito un passante.
Venezia rientra in un progetto di sperimentazione nazionale che la vede impegnata assieme a Roma, Milano e Torino. Quindi, ancora una volta una Venezia sul pezzo, che si confronta con le più grandi e dinamiche città del Paese.
CONSEGNE E TRASPORTO
«È un territorio nuovo che stiamo esplorando - spiega l’assessore all’Ambiente e alla pianificazione territoriale del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin - e la tecnologia ha reso possibili già molte applicazioni per questo tipo di velivolo. Basti pensare al portare una sacca di sangue sul luogo di un incidente, un attrezzo per una particolare manutenzione senza dover muovere una barca, verificare un danno... E, in futuro anche l’urban mobility, con aerotaxi. Per tutto questo - continua - c’è bisogno di formare persone, scrivere regolamenti, deve essere tutelata la privacy e quindi vanno circoscritte le zone di possibile sorvolo e tante altre cose».
Già quattro anni fa, la società partecipata del Comune, Ames Spa, aveva avviato una sperimentazione per la consegna di medicinali attraverso droni, in modo da raggiungere tutti i luoghi della laguna in caso di calamità. Ma questo con Enac è un cambio di passo.
«I droni sono cominciati come aeromodellismo e son diventati strumenti da professionisti. Stanno diventando un mezzo che farà parte della nostra quotidianità e noi vogliamo esserci, non possiamo permetterci di rimanere fuori da questa evoluzione. Venezia è una città molto antica, ma è anche la più collegata al futuro: ogni punto del nostro territorio è cablato con fibra ottica, abbiamo appena aperto il primo distributore di idrogeno, con Salone nautico 2021 esploreremo le applicazioni dell’ibrido e dell’elettrico sul mondo dell’acqua. Stiamo facendo dei passi da gigante - conclude - grazie alla svolta tecnologica che rende moderna Venezia, come lo è sempre stata nell’antichità».
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Ultimo aggiornamento: 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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