VENEZIA - Apoteosi arancioneroverde, dopo vent'anni il Venezia è di nuovo grande nel paradiso calcistico della Serie A.
IL CAMMINO
Il Venezia il 7 agosto fa uscire da dietro le quinte i profeti in patria Mattia Collauto e Paolo Poggi, investendoli dei ruoli di direttore sportivo e responsabile dell'area tecnica, annunciando poi alla vigilia di Ferragosto il nuovo allenatore Paolo Zanetti. Il 23 agosto la squadra sale in ritiro a San Vito di Cadore e a pelle nelle amichevoli desta subito una buona impressione, battendo 1-0 l'Udinese di Serie A, rimontando due volte sul 2-2 il Pordenone semifinalista nei playoff di B, e vincendo 6-1 in casa del Modena di C. Il 26 settembre all'esordio in campionato il rigore di Aramu condanna il Vicenza al Penzo, dove però passa il Frosinone; con lo 0-0 di Cremona i lagunari sono decimi, ma passano tre giornate e sono già terzi (non prima di aver portato ai rigori il Verona in Coppa Italia), dopo aver rifilato all'Empoli dell'ex Dionisi un 2-0 rimasto l'unico ko dei toscani fino alla 35. giornata. L'inatteso scivolone di Reggio Emilia viene dimenticato con 8 punti nelle successive 4 uscite malgrado i 2-2 in rimonta subiti a Brescia e Lecce a dicembre però, ancor più dei ko interni con Monza e Salernitana, il vero intoppo è l'esclusione di Maleh per il suo no al rinnovo contrattuale. Il peggior momento coincide con l'assenza del futuro fiorentino, ma dalla sua riabilitazione il Venezia torna a volare: Modolo e compagni escono per un attimo dai playoff dopo lo stop col Pordenone, ma a febbraio decollano conquistando 5 vittorie in sei giornate con in mezzo lo 0-0 di Vicenza. Modolo e soci fanno visita alla capolista Empoli da terzi in classifica, tornano a casa con un 1-1, battono la Reggiana (manco a dirlo in rimonta) il 1. marzo e raggiungono l'apice al secondo posto a -1 dalla vetta. Addirittura la promozione diretta sembra alla portata, invece qualche inciampo al Penzo e il furto di Salerno consigliano di puntare a consolidarsi nei playoff.
PLAYOFF
Detto fatto, battuto il Chievo 3-1 il 1. maggio, tre giorni dopo a Pisa il rigore di Forte al 93' regala la matematica certezza di spareggiare per la A, partendo dal quinto posto blindato con l'1-1 di Cittadella. Il resto è solo cronaca del definitivo volo nel gotha, con buona pace di Chievo, Lecce e Cittadella costrette a cedere il passo ai leoni terribili.