L'amministratore di Ferretti Group: «Un salone della nautica di lusso all'Arsenale? Perché no...»

Domenica 17 Giugno 2018 di Michele Fullin
L'amministratore di Ferretti Group: «Un salone della nautica di lusso all'Arsenale? Perché no...»
VENEZIA - Un salone della nautica di lusso all'Arsenale? Perché no? Anzi, nel 2019 un desiderio potrebbe diventare realtà e proiettare Venezia nell'olimpo della nautica da diporto mondiale, portando in città decine di quei famosi turisti belli di cui da decenni si sente la mancanza. Parola di Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, società che non ha bisogno di presentazione e che ogni anno produce alcune tra le più belle barche e navi al mondo. Pensiamo solo a Ferretti, Riva, Mochi Craft, Pershing.

Da venerdì 22 a domenica 24 si svolgeranno proprio a Venezia le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario  della società, che coinvolgeranno gli armatori provenienti da tutto il mondo e un parterre selezionato di ospiti in un weekend ricco di attività, all'insegna del glamour e dell'eccellenza made in Italy. Proprio in occasione delle celebrazioni, l'Arsenale sarà la cornice del debutto in anteprima mondiale del nuovo Ferretti 670, che sfilerà davanti a Piazza San Marco.
Avvocato Galassi, perché ha scelto Venezia per celebrare il mezzo secolo del cantiere?
«Amo follemente Venezia e la rispetto da sempre. Quando mi sono chiesto quale sarebbe stata la città ideale per festeggiare i 50 anni dell'azienda non ho avuto dubbi: nessuna città è al livello di Venezia. Per me è la città più bella, ha il mare e una storia eccezionale. Ferretti nasce sull'Adriatico e non ci poteva essere altro luogo».
Deve essere emozionante poter esporre all'Arsenale.

«Abbiamo pensato di portare una piccola flotta sul luogo dove si sono sempre costruite navi, e che navi, e dove c'è la Biennale. Mi è sempre piaciuto quello spazio che ho sempre visto dalla parte opposta, da visitatore della Biennale d'arte e di architettura. Avere la possibilità di esporre 10-12 navi della flotta è per me un onore. Mi sembrava un primo passo verso il salone nautico di alto livello».

Ecco, un salone nautico di lusso è qualcosa di inedito. Pensa che si possa fare ?
«L'idea del sindaco Luigi Brugnaro è ottima. Se gli italiani si mettono insieme a fare cose belle, non hanno rivali al mondo. Io non finirò mai di ringraziare Venezia per come siamo stati accolti e vedrei di buonissimo occhio un salone della nautica di lusso. Se sarà possibile, l'anno prossimo mi piacerebbe ritornare a Venezia, lo dico già, e mi piacerebbe estendere l'iniziativa a qualche amico e concorrente. Non penso diranno di no».

Cosa succederà da venerdì?
«Porteremo personalità da tutto il mondo, armatori e clienti, che avranno la possibilità di visitare Venezia e alcuni luoghi particolari, come palazzo Ducale e l'Arsenale, dove ci saranno gli eventi. Tanto per dire mediamente una barca vale 3,5 milioni, quindi è una clientela ricca, culturale, che darà lavoro all'indotto dei negozi, degli alberghi, della ristorazione e farà una bellissima pubblicità alla città. Presenteremo un modello in anteprima mondiale, poi ci sarà il concerto di Umberto Tozzi, artista italiano che all'estero conoscono molto, che festeggia i 40 anni di Ti amo.

Come vanno gli affari?
«Diamo lavoro a 1.500 persone in 7 cantieri italiani e facciamo 620 milioni di fatturato. Il settore sta andando bene, anche se è diverso dallo scorso anno. Ci sono delle attese e le attese non aiutano a fare scelte impegnative. Stiamo andando meglio dello scorso anno e spero che la tendenza sia confermata».

Nel 2012 è entrato nel capitale un fondo cinese, ha portato bene?
«Benissimo. È un socio intelligente che ci crede e lascia gestire agli italiani e tutti i lavoratori sono italiani. Ci chiede di investire 30 milioni l'anno in ricerca, e in Italia. Sinceramente, meno male che ce li abbiamo. Sono lungimiranti, industriali e ci hanno portato il mercato cinese. L'Estremo Oriente vale il 18-20 per cento del fatturato. Proprio oggi abbiamo venduto un 33 metri a Hong Kong, ma il 60 per cento del nostro business resta in Europa e in Italia facciamo il 10-15 per cento».

Come ha trovato ultimamente Venezia, lei che è un visitatore abituale?
«L'ho trovata migliorata, ma onestamente molto affollata, anche se leggo che questo non è un bene. È migliorata nei servizi alberghieri e dal punto di vista istituzionale c'è un ottimo rapporto. Il miglioramento si percepisce. Chi la vive, magari avrà percezioni diverse, ma io l'ho vista più bella, più pulita e con la voglia di migliorarsi ancora».
Ultimo aggiornamento: 12:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci