Redentore 2020, a Venezia poche barche. Senza fuochi è stata una festa a metà Foto

Domenica 19 Luglio 2020 di Michele Fullin (hanno collaborato Tullio Cardona e Claudia Meschini)
UNA FESTA DIFFERENTE Senza fuochi, tanta gente in giro per la città, nei bar e nei ristoranti, ma poca in barca e anche sulle tavolate, che erano per lo più dei pubblici esercizi. (fotoservizio Luigi Costantini/Fotoattualità)

VENEZIA Niente Notte “Famosissima” per la revoca dello spettacolo pirotecnico, niente Redentore. Sarà perché era freschetto, sarà perché i nuvoloni e le due gocce di pioggia preoccupavano, ma di tradizione non si è visto molto. Il Bacino di San Marco, che alle 20 era solitamente pieno, ieri era percorso solo dai mezzi pubblici e dalle barche delle Forze dell’ordine (capitaneria, polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale) e protezione civile. Ma anche alle 21.30. In canal Grande c’erano barche, qualcuna anche addobbata per passare la serata, ma sono rimaste lì. 
 

 


POCHI TAVOLI
Quanto alle tavolate, lo spazio disponibile per la prima volta era superiore alle necessità. Alla Giudecca qualche residente ha messo fuori tavoli e sedie, l’Ostello per la prima volta non ha occupato lo spazio davanti. C’è chi si è lamentato perché certi ristoranti si sarebbero allargati a dismisura a scapito di quei pochi residenti che volevano rispettare la tradizione. Alle Zattere, solo 3-4 tavolate a San Basilio e poi basta. Solo gente seduta in riva e tanta che passeggiava.

Insomma, una serata di luglio affollata, ma non Redentore nell’accezione popolare del termine, nonostante gli sforzi dell’organizzazione (Comune e Vela) per non far mancare troppo i foghi ricorrendo ai palcoscenici galleggianti in giro dalle 19 alle 23. Bello, ma anche in questo caso si è capito che i veneziani da soli non bastano a riempire gli spazi, poiché sono mancate tutte (o quasi) le barche dal resto della laguna, dall’entroterra e dal litorale. Mancavano anche gli yacht

GARAGE PIENI
La gente dalla terraferma, invece è arrivata in massa. L’autorimessa Comunale era al completo e il garage San Marco quasi. Gli spazi davanti ai bar dell’Erbaria, di Cannaregio, di Santa Margherita abbondavano di giovani e meno giovani con lo spritz tra le mani. Tanti ristoranti erano prenotati. Insomma, dopo la chiusura per Covid sono state poche le occasioni per festeggiare tra amici e il Redentore sarebbe dovuto essere il ritorno alla socialità normale. 
Così non è stato e la gente, invece di sedersi sulle rive lo ha fatto nei bar e nei ristoranti. Alcuni di questi (Ristorante Nevodi, H2no, Ristorante al Colombo, Ristorante Ogio, Ristorante Riviera del Leon) hanno offerto intrattenimento musicale.
MUSICA IN ACQUA
In canal Grande son passati i Batisto Coco, Furio e gli Ska-J, i Pitura Stail e Josmil Neris e i Laguna Swing a rallegrare il grigiore che si rifletteva dal cielo (applauditi anche dal sindaco Luigi Brugnaro) e la gente sulle rive e in barca cominciava a ballare e a canticchiare. 
In un clima comunque spensierato, le uniche luci di ufficio accese erano quelle della smart control room del Comune, al Tronchetto. Lì c’era il comandante della polizia locale, Marco Agostini, a coordinare le centinaia di agenti schierati su tutta la città. 
LE FORZE DELL’ORDINE
«C’è abbastanza gente - ha detto ieri attorno alle 20.30 - i garage di piazzale Roma sono pieni e le barche cominciano ad arrivare. Prima il tempo non era favorevole».
L’unico timore era che, con un gran numero di persone giovani venute a festeggiare in città (e sono continuate ad arrivare fino a dopo le 21), ad una certa ora si portassero tutti verso il Lido a “far mattina” in spiaggia.
«Siamo comunque preparati a controllare che non si verifichino problemi - ha aggiunto Agostini - abbiamo uomini e mezzi a sufficienza. Proprio ieri mattina abbiamo portato i quattro “quad” al lido per il servizio controllo spiagge e sono già stati utilizzati».
In via Garibaldi gran pienone con i ristoranti che hanno allestito tavolate anche al centro con menu a prezzi “democratici” senza servizio né coperto. Quattro locali hanno proposto musica attraverso casse collegare in wireless. A Castello, comunque, tanti veneziani si sono portati il tavolo da casa anche in riva e veneziani erano per lo più gli avventori dei ristoranti.
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Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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