Miriam morta a 25 anni. Genitori sconvolti: «Ci aveva convinto a restare a Venezia, amava la città»

Venerdì 1 Novembre 2019
Miriam de Giovanni

VENEZIA - «Devi salire sul tatami con grinta, non come stessi facendo una sfilata. Glielo diceva sempre il suo maestro di karate. La prendeva in giro, ma Miriam era brava: è arrivata a essere cintura nera secondo dan». 
Flavio e Cristina hanno gli occhi lucidi ma sorridono pensando a Miriam, anche adesso che non c'è più e non ne sanno il perché. Nelle loro parole non c'è rabbia verso il destino che gli ha portato via l'unica figlia: «Non sappiamo ancora tutto e non vogliamo dare spiegazioni». Solo la voglia, al secondo piano di una palazzina alla Saffa dove il tempo si è fermato a mercoledì mattina, di raccontare chi fosse Miriam. «Era proprio bella. Legatissima ai due fratelli maggiori, Igor e Boris - racconta il papà, mentre mostra le foto e i video di Miriam, sorridente in vacanza - Quest'estate era in barca a vela con amici in Croazia. Anni fa era stata in Argentina e sui ghiacciai del Perù e della Bolivia. Amava viaggiare». Ma Miriam era tante anime: l'amore per il suo fidanzato Filippo, il canto - prima un ruolo  ne I Piccoli Cantori, poi voce della band I Barbagianni -, una passione per il disegno e l'arte che l'aveva portata a prendere il diploma di liceo artistico a Treviso. «Ma dopo ha smesso di disegnare - continua mamma Cristina - e ha iniziato a lavorare come banconiera e barista». Prima al Vecio Biavarol e poi, fino a un mesetto fa, al Riccio Peoco. «Miriam amava Venezia nel suo profondo - dice ancora il padre - Noi volevamo andare via ma lei invece no, era testardamente innamorata della sua città e voleva restare qui, a Venezia. Così siamo rimasti anche noi. Era generosa con tutti e rispettando questo lato del suo carattere abbiamo deciso di donare le cornee a chi ne ha bisogno».
La notizia del destino di Miriam è circolata veloce per le calli e i campielli di Venezia. Ancora più veloce il tam-tam su Facebook: la sua bacheca si è riempita di messaggi di cordoglio, di emoticon di cuore infranti. Di fotografie, a ricordare i momenti passati assieme, spensierati. «L'avevo conosciuta una serata di qualche anno fa a Sacca Fisola - ricorda Micol Rossi, l'angelo guerriero dell'ultima edizione del Carnevale di Venezia - L'avevo sentita cantare e mi sono emozionata. Così mi sono avvicinata a lei e le ho detto di non smettere mai, di non abbandonare il canto. Sapere quello che le è successo è incredibile, fa male a tutti».
GLI AMICI«Creatura bellissima, non si vorrebbe mai ricevere una notizia così - scrive sul profilo di Miriam, Lorella - Avevi una vita davanti, dai forza ai tuoi fantastici genitori».
«Ti avevo vista pochi giorni fa, non ci voglio nemmeno credere - è il post di Valentina - Spero ora tu abbia trovato la tua pace anche se il tuo posto era qui con noi». Ludovica, invece, posta una foto: lei e Miriam sorridono guardandosi: «Ciao piccolo angelo mio». «Non ti dimenticherà mai sorellina», scrive Chiara come didascalia ad una foto di lei e Miriam in estate. 
E poi la foto di Miriam con il kimono e la cintura nera sul tatami dove si combatte il karate, una delle sue tante passioni. Pubblicata dal suo maestro dell'arte marziale. Quello che la prendeva in giro per la sua eleganza nel camminare sul tappeto dove invece si battaglia, nel rispetto dell'avversario.
«I funerali? Ancora non sappiamo. Aspettiamo le decisioni dell'ospedale - conclude papà Flavio nel suo ricordo - Ora voglio ricordare lei che sorride e che organizza il prossimo viaggio. Amava tantissimo il Sud America, aveva imparato lo spagnolo e lo sapeva parlare bene. Era entusiasta».
N.

Mun.

Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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