Per il Covid non si fa il ponte di barche fino al cimitero di San Michele

Sabato 10 Ottobre 2020 di Michele Fullin
L'inaugurazione del ponte di barche per il cimitero di San Michele dell'anno scorso

VENEZIA La città ha un grande bisogno di risollevarsi, ma la proroga dello stato di emergenza e le nuove restrizioni predisposte dal Governo mettono tutto a rischio.

La prima vittima è il ponte di barche che collega le Fondamente Nove al cimitero di San Michele in Isola, in occasione della commemorazione dei defunti. Date le prescrizioni e fatte le considerazioni sulla larghezza del ponte, il Comune assieme alle altre autorità della città in materia di sicurezza, hanno deciso che sarebbe troppo rischioso.


IL RIPENSAMENTO
Tutte le altre manifestazioni che con varie motivazioni animano la città tra l’autunno inoltrato e l’inverno sono in fase di ripensamento, proprio perché tutto dipende sempre da come la situazione Covid si evolve sia in Italia che a livello dei Paesi vicini.


Un caso su tutti è il complesso dei festeggiamenti per i 1600 anni della nascita di Venezia, che cade proprio il prossimo anno e sui quali la città faceva molto affidamento per far tirare un po’ di fiato all’economia turistica che è tornata asfittica dopo un’estate di riaperture senza troppe aspettative.
Come è noto, la tradizione fissa la data di nascita di Venezia al 25 marzo 421, anche se in realtà non ci sarebbe stata una vera e propria fondazione urbana ma un progressivo popolamento di isole fino ad allora considerate non proprio invitanti.


L’ORGANIZZAZIONE
L’amministrazione comunale aveva già predisposto un calendario di massima ed era pronta a nominare il comitato di indirizzo, ma poi è intervenuta la campagna elettorale e tutto si è fermato per un paio di mesi. Ora il sindaco Luigi Brugnaro, riconfermato al primo turno, e il suo staff sono tornati ad occuparsi anche di questo evento e a breve nomineranno il Comitato, che sarà simile a quello per il Salone nautico, formato dai rappresentanti di tutte le categorie economiche della città oltre che a studiosi e accademici. A tenere la supervisione sarà Vela Spa, che è la società che si occupa di gestire i grandi eventi per conto del Comune.


IL CALENDARIO
Di certo si sa che non si comincerà nell’autunno e nell’inverno, come avrebbe voluto Brugnaro (oltre ad albergatori, commercianti esercenti e l’intera filiera turistica) ma bisognerà partire dopo. Così, invece di segnare il culmine dei festeggiamenti, la data del 25 marzo presumibilmente sarà quella dell’inizio.
Per quanto riguarda l’organizzazione, ci sarà un calendario aperto, nel quale chiunque potrà proporre iniziative che, se ritenute meritevoli, saranno inserite nel palinsesto della ricorrenza. Ci saranno poi gli eventi istituzionali, come il concerto in piazza della Fenice l’8 settembre.


I TERRITORI
La celebrazione riguarderà non solo il territorio cittadino e nemmeno solo quello del Dogado, ma tutte le località un tempo soggette alla Serenissima che volessero farsi avanti. Lo scorso anno, tanto per dire, cadevano i 600 anni della dedizione del Cadore a Venezia, ma ci sono moltissimi territorio dell’antico Stato da Mar che vorrebbero partecipare. Un esempio è la città di Pirano, in Istria, che ha già chiesto di poter partecipare agli eventi con la sua cerimonia della dedizione. Dall’Istria alla Dalmazia, alle isole greche, di materiale nel “Commonwealth” veneziano ce ne sarebbe moltissimo. Basterà solo scegliere bene e che il Covid ce la mandi buona.

Ultimo aggiornamento: 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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