VENEZIA - Un turismo a perdere, ma comunque è sempre turismo.
AL RISPARMIO
I commercianti devono aver considerato inutile tenere aperti gli esercizi, ed hanno rispettato la Pasquetta, magari pensando ad una gita fuori da questa Venezia intasata di gente e dai trasporti acquei difficoltosi. In Strada Nuova, probabilmente la direttrice più frequentata, erano aperti i negozi di abbigliamento e di specialità artigianali veneziane, oltre agli immancabili Tutto a un euro, questi sì assai visitati. Chiusi, invece, i negozi di vicinato e le gioiellerie. «C'è stata molta gente in giro - commenta Francesca, titolare del negozio di abbigliamento per bambini Al Pupo, a Santa Fosca -. Si vede però subito che questi turisti vanno al risparmio e non sono intenzionati a spendere. Tuttavia la buona notizia è il ritorno di turisti internazionali, anche d'oltreoceano, come una coppia messicana entrata a comprare. Considerati i mesi che abbiamo vissuto, non ci si può lamentare troppo. Fanno affari solo i cinesi con la loro merce da poco ed i loro prezzi ridicoli». «Oggi è stata una giornata disperata - raccontano da Herg Impianti, negozio di ramo d'azienda che vende vetri di Murano -. Ci sono botteghe di cinesi ovunque. Dovrebbe esserci una distanza prevista per norma tra negozi dello stesso tipo di merce. In questo modo lavoreremmo tutti».
«Alti e bassi - riferiscono da Lo Scrigno d'Argento di sicuro c'è una forte sproporzione tra il flusso di visitatori e gli affari dei commercianti». «Giornate di forte delusione - conferma Marco, dal negozio di scarpe da trekking Febos -. Questo turismo basta appena per far fronte alle spese vive dell'esercizio. Diciamo che le vendite rappresentano l'1 per cento del numero dei turisti di passaggio. Per fortuna questo marchio è una catena commerciale, altrimenti il gioco non varrebbe la candela».
«MANCANO I VERI TURISTI»
Maila, di Primadonna Collection: «Tanta gente ma con pochi soldi in tasca - rispondono dallo Studio d'arte Vio -. Grandi numeri di presenze, ma il vero turismo non è ancora arrivato. Il nostro è un brand conosciuto, perciò questo weekend pasquale non è stato negativo. Non ci possiamo lamentare». Valentina, dello storico negozio di abbigliamento Mori & Bozzi, in attività da almeno trent'anni: «Questi non sono turisti, ma solo una massa di gente che nei giorni di Pasqua ha fatto una gita fuori porta a Venezia. Anche gente maleducata, che ha lasciato ovunque bicchieri di plastica e vassoi da take-away. Il vero turista non è ancora arrivato».
Conclude Marco Ardit, titolare dell'omonima tabaccheria: «A noi è andata bene, molti hanno comprato sigarette e gratta&vinci. Sono andati bene anche i souvenir a basso prezzo ed i coltelli. Purtroppo manca ancora il turista americano, capace di comprare un set di pipe con tabacchi annessi. Fino a prima della pandemia, andavano bene anche i modelli di famose macchine da corsa, ma ora questa clientela non c'è più, o comunque non ancora. Ad ogni modo, oltre ai clienti locali, questo gran passaggio è finalmente una garanzia».