Inviti insistenti ad entrare nei ristoranti (e non solo): scattano le multe ai "battitori"

Domenica 19 Maggio 2019 di Nicola Munaro
Inviti insistenti ad entrare nei ristoranti (e non solo): scattano le multe ai "battitori"
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VENEZIA - C'è un articolo apposta, è il numero 58. A voler essere più analitici, si tratta dei primi tre commi dell'articolo 58, che nel nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana approvato giovedì dal Consiglio comunale, disciplina l'«accaparramento di clienti». Turisti o veneziani che siano, poco conta. Il messaggio è chiaro. L'articolo infatti vieta a chiunque abbia o lavori in un bar, un caffè, un ristorante, un albergo o in «ogni altra attività ricettiva, esercizi commerciali e ogni altra struttura produttiva» di «invitare con qualunque forma e mezzo le persone che transitano davanti ad entrarvi». Spogliata dai tecnicismi del lessico da regolamento, è una norma  anti- stress per turisti e veneziani che spesso si sentono tirati per la giacchetta da battitori e quanti sono pronti a offrire uno spritz, uno sconto o un amaro, pur di accaparrarsi il cliente.
Nel calderone, al comma 2, ci finiscono anche gondolieri, sandolisti e quanti svolgono servizio di trasporto di persone (di linea o meno) ammoniti a non «invitare insistentemente le persone a utilizzare i propri servizi». Pena per ristoratori e gondolieri martellanti, una multa che va dai 25 ai 500 euro. «Sono situazioni limite, non sempre è così. Sa da propaganda», è il ritornello che ci si sente rispondere più spesso. 
RISTORATORIUn articolo che fa discutere e divide, quindi. Basta farsi un giro dalla Stazione a San Marco (dove sono vietati anche i menù con le foto dei cibi, se ne parla all'articolo 48 nel capo II del Regolamento, quello dedicato al «Decoro nei centri urbani») e scambiare due parole con i titolari dei locali per capire che la mano dura del Comune va bene solo nei casi estremi. «L'importante è che i battitori non disturbino chi passa, poi se sono regole imposte dalla polizia e dall'amministrazione, noi ci adegueremo», spiega la responsabile del ristorante Al Gazebo, in calle dei Colori. Fuori dalla porta un cameriere osserva il passeggio, limitato dalla pioggia di ieri. 
Stessa situazione e stessi discorsi anche Alla Maddalena, in Rio Terà de la Maddalena: «Noi stiamo facendo il nostro lavoro - commenta il titolare, asiatico come la collega del Gazebo - ci servono delle persone fuori che consigliano il cliente. È sbagliato multare chi fa il proprio lavoro, non credo sia un problema di decoro». Di «propaganda» parla invece il titolare del Soldà di campo Santi Apostoli: «I battitori non sono un problema, non rincorrono i clienti. Ma quello che trovo ancora più inutile è l'obbligo di brandizzare i contenitori come deterrente all'inquinamento. Sarebbe stato molto più sensato spingere noi esercenti a passare subito al biodegradabile. 
NIENTE FOTOIn area Marciana poi, al divieto di stressare i potenziali clienti, si aggiunge quello di non esporre le foto dei piatti: «Che senso ha? Che fastidio danno - si chiede il responsabile degli Antichi Splendori, in calle Larga San Marco - Oltretutto c'è già questa regola: una volta ci hanno multati per fotografie appese all'interno del locale. Sui battitori molesti, invece, sono d'accordo». Sulle foto invoca una «linea di mezzo» la titolare del Ristorante da Celio: «È bello che ci siano, ma che non siano invadenti come spesso si trovano. I Battitori? Degradano la città».
Chi applaude la presa di posizione del Consiglio comunale nella battaglia ai battitori molesti è il titolare del Colombo, in corte del teatro: «È una tecnica che non usiamo e che non fa bene alla città: si promettono sconti e si svende l'arte della cucina veneziana».
GONDOLIERINon ci stanno a passare per «quelli che tirano la giacchetta ai turisti» nemmeno i gondolieri. «È una regola inutile - fanno sapere -sono i turisti che vengono a chiedere a noi se la gondola è libera, che giro viene fatto. I gondolieri, quando sono fermi, sono seduti o parlano tra loro, non battono certo i clienti. Le tariffe? Impossibile imbrogliare: sono esposte ovunque».
Nicola Munaro
Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 12:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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