Multe alle prostitute: «Intralciano il traffico». E vietato giocare dai 12 anni in su /Tutte le norme

Venerdì 17 Maggio 2019 di Nicola Munaro
Multe alle prostitute: «Intralciano il traffico». E vietato giocare dai 12 anni in su /Tutte le norme
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VENEZIA - Ci sono le multe alle prostitute per «lo stazionamento e l'occupazione degli spazi su strada con condotte in grado di provocare nelle persone l'inibizione alla libera circolazione e impediscono l'accessibilità e la fruizione» delle aree. Tanto a Venezia quanto a Mestre, poi, non si potrà giocare a pallone e ad altri giochi (da soli o in gruppo) «nelle aree pubbliche o aperte al pubblico» (fatta eccezione per le aree attrezzate) se si ha più di 11 anni. Limite massimo imposto anche per circolare sui monopattini: dai 12 anni in su, multa e sequestro del mezzo.

Venezia, Daspo urbano a chi sporca. Multe fino a 500 euro, bar-sentinelle

Ma si potrà dar da bere agli animali e alle piante «sulla pubblica via» purché non ci si colleghi con tubi da giardino: via libera quindi alla spola di secchi e innaffiatoi. Poi, multa non solo a chi spaccia, ma anche a chi acquista droga. Con il Daspo da Venezia ad incombere su ogni violazione.
 
Sono i punti principali del nuovo regolamento di polizia e sicurezza urbana approvato ieri dal Consiglio comunale di Venezia con 22 voti favorevoli (tutta la maggioranza) e 6 contrari: Pd, Lista Casson e Cinque Stelle.
LO SCONTROLa mattinata di ieri l'assemblea di Ca' Farsetti l'ha passata ad approvare gli ultimi emendamenti al testo, tra cui proprio quelli legati alle limitazioni al gioco in strada per chi ha superato gli 11 anni e le multe alle prostitute, seppur per intralcio al traffico. E questi sono stati l'arena in cui si sono affrontati i due rami del parlamentino veneziano. «Si torna indietro di vent'anni, bruciando tutte le attività di prevenzione sociale messe in atto da questo Comune nel tempo. Così si colpiscono donne schiavizzate senza andare a ridurre il problema», ha attaccato l'onorevole Pd e consigliere comunale Nicola Pellicani, sostenuto dalla capogruppo Monica Sambo e dal collega Emanuele Rosteghin. A prendere le difese della Giunta, Gianpaolo Formenti (Luigi Brugnaro Sindaco): «Bisogna smettere di pensare in maniera arcaica che tutte le prostitute in strada lo facciano perché costrette - ha detto, alzando un polverone - e che ci sia una tratta di queste persone». Apriti cielo. «Se Pellicani non vuole le prostitute in strada, quando è a Roma sostenga la proposta della Lega e di Matteo Salvini di riaprire le case chiuse», ha rialzato il tiro Paolino D'Anna (Lista Civica), scatenando la risposta del rappresentante del Pd («Mai approverò le proposte della Lega. Ma qui si va indietro con la civiltà»).
«Dobbiamo rifarci al pacchetto sicurezza - ha spiegato, a margine, l'assessore alla sicurezza Giorgio D'Este - multando le prostitute per cercare di contenere il fenomeno, già in diminuzione. E multandole non per quello che fanno, ma per l'intralcio che creano alla circolazione». Così come previsto per i clienti.
I DIVIETI E LE PRESCRIZIONIUn anno di lavoro dopo trent'anni d'attesa ha partorito un regolamento fatto di 82 articoli che mettono sotto lo stesso cappello l'intera realtà veneziana, lagunare e di terraferma.
Impossibile non toccare bar, ristoranti. Che dovranno munirsi di un servizio di raccolta differenziata ed entro un anno dall'entrata in vigore del regolamento dovranno brandizzare (marchiare) i propri recipienti per renderli riconoscibili in caso di abbandono. Entro il 2021, poi, ci sarà il passaggio obbligatorio ai materiali biodegradabili.
In quasi tutte le zone più gettonate del centro storico, semaforo rosso anche alle funi tra i palazzi delle calli per appendere i panni da asciugare.
Verrà multato chi sarà pizzicato a circolare a piedi o nei mezzi pubblici in costume da bagno «di qualsiasi foggia» o a torso nudo. Così come sarà vietato spogliarsi in luoghi pubblici o «eseguire la pulizia personale». Multa, ma Daspo in vista, anche per chi fa il bagno o si tuffa e nuota nei rii, nei canali interni, in Bacino di San Marco o alla Giudecca. Lì dove il nuovo regolamento punisce alla stessa stregua (multa o Daspo) chi viene beccato a «fare il pediluvio seduto sulle sponde».
In caso di acqua alta e allagamenti, ecco che scatta il divieto «di utilizzare tavole da surf, nuotare o navigare nel centro storico di Venezia». I pedoni «dovranno procedere con andatura adeguata e avendo cura di non sollevare spruzzi d'acqua, qualora si incrocino con altri pedoni». E i carretti dovranno dare la precedenza ai pedoni.
DECOROBanditi, col rischio Daspo, i venditori ambulanti che posano in strada, o portano a tracolla i borsoni. Puniti, però, non solo gli ambulanti ma anche chi da loro acquista la merce. Questo mentre chi chiede l'elemosina o vende fiori non potrà occupare il suolo pubblico in un raggio di 200 metri da semafori, parcheggi e piazze.
Stop all'alcool da asporto dopo le 21 e divieto assoluto di sedersi, sdraiarsi sui monumenti, consumare lì del cibo. Vietato - pena multa, sequestri e Daspo - «organizzare e partecipare a scorribande di due o più persone tra pubblico esercizio e pubblico esercizio, finalizzate al non responsabile festeggiamento»: leggi, addii al celibato e Bacaro-Tour chiassosi e molesti.
Confermato il divieto per i lucchetti, i ristoranti dell'area Marciana e Realtina non potranno esporre menù con le immagini dei piatti, mentre sono possibili i «menù plurilingue». Pugno di ferro dell'amministrazione anche per «i mestieri girovaghi» come fotografo, arrotino e lustrascarpe, a meno di poter vantare un'autorizzazione comunale.
Tra i giri di vite imposti, anche quello ai titolari e ai dipendenti di caffè, ristoranti e alberghi «a invitare con qualunque forma e mezzo le persone che transitano davanti alle predette attività ad entrarvi». Così come i gondolieri non potranno insistere affinché i turisti salgano sulla barca simbolo di Venezia o imporre prezzi maggiori a quelli approvati.
DROGA E SOVRAFFOLAMENTOPunito con multe e la possibile cacciata (a tempo) da Venezia anche chi viene pizzicato dalla polizia Municipale ad acquistare la droga. E questa è una delle altre novità, dal momento che finora era sempre stato punito chi la droga la spacciava. «Dobbiamo tutelare i nostri giovani, difendendoli da un fenomeno simili anche con questi mezzi», ha spiegato l'assessore D'Este.
Gli ultimi capitoli il nuovo regolamento della sicurezza, li dedica al problema del sovraffollamento delle case. Ovvero di quanti trasformano il proprio appartamento in un ostello abusivo. Ad essere multati - in una sorta di concorso di colpa più volte invocato nel testo - non soltanto chi mette a disposizione i locali e i letti, ma anche chi li occupa. Le multe vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 «per ogni persona in soprannumero».
Nicola Munaro

Ultimo aggiornamento: 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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