Salgono i contagi e i ricoveri: si teme l'effetto dello shopping natalizio

Lunedì 28 Dicembre 2020
La Terapia intensiva dell'ospedale dell'Angelo di Mestre
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VENEZIA Undici morti, 590 nuovi contagiati, ricoveri in aumento di 22 unità. Sono i numeri di ieri tracciati dal bollettino serale di Azienda zero in provincia. Restando solo sull’Ulss 3, Natale e Santo Stefano hanno portato un segnale incoraggiante: «I contagiati sono stati rispettivamente circa 330 e 400, meno dei giorni precedenti quando eravamo andati anche sopra il mezzo migliaio talvolta a metà del mese», ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Dal Ben, ieri, all’ospedale dell’Angelo in occasione della prima vaccinazione anti Covid somministrata al primario Fabio Presotto. Vanno interpretati come indice di rallentamento? Difficile dirlo anche perché all’azienda sanitaria ora si aspetta l’onda lunga dei contagi che di solito si creano con gli assembramenti. «Aspettiamo gli effetti di quelli che abbiamo visto per gli acquisti nei giorni precedenti il Natale», ha specificato lo stesso Dal Ben. In effetti, è dimostrato che la conta di una socialità più intensa, accompagnata da comportamenti sbagliati, arriva sulle statistiche ufficiali una decina di giorni dopo. E l’andamento che esce dai 3 mila tamponi effettuati ogni giorno, si conferma sempre altalenante.
LA GIORNATA
Il bollettino ha registrato un leggero aumento dei decessi rispetto a sabato (erano stati 8), una contrazione delle nuove positività (l’altro ieri erano state 644) e 22 nuove degenze: 580 contro le 558 di sabato, anche se le terapie intensive sono due in meno, 65 contro 67, pari all’11,2% sul totale. I morti sono tornati in doppia cifra e saliti a 1.025 totali dall’1 marzo mentre la pressione sugli ospedali aumenta, anche se il sistema, in termini di dotazione, regge. «Nell’Ulss 3 ci sono posti letti per tutti. Non ci sarà mai un paziente che ne resterà senza», assicura Dal Ben. In provincia, il dato cumulativo dei casi con tampone positivo sono 36.765 di cui 12.087 attualmente positivi mentre i negativizzati sono 23.653.
LE STORIE
Ancora vittime Covid. Martellago, dove gestiva il bar “El Bon Bon”, e Robegano, dove abitava, piangono Giuseppe Arditi, 69 anni: non soffriva di altro. Ricoverato a Dolo il 9 novembre, dopo una lunga lotta ieri si è arreso. Marchigiano d’origine, finanziere, aveva prestato servizio anche a Mestre. Andato in pensione era divenuto esercente, gestendo per 9 anni con la moglie Stefania un bar a Salzano e poi il Bon Bon e facendosi apprezzare per la cordialità. Lascia anche i figli Alessandro e Massimiliano, che lo descrive come “persona speciale”, e due nipoti. Funerali il 4 gennaio a Robegano.
Olmo piange un’imprenditrice che ha lasciato il segno, Wilma Riga, spirata giovedì a 88 anni nella casa di riposo S. Maria del Rosario a Mestre: l’anziana, che invece soffriva di svariate patologie, non aveva sviluppato i sintomi del virus ma martedì era risultata positiva. La signora Riga con il marito Ivano Zambon nel 1971 aveva aperto a Olmo l’Elettromec, una nota attività che produceva attrezzature per bar poi portata avanti anche coi figli Nicoletta e Fabrizio fino al 2010. I funerali domani alle 9 nella chiesa della Beata Vergine Addolorata a Mestre.
«Dovrei essere felice, finalmente sono negativo, ma sono troppi i lutti che hanno colpito la comunità» ha detto il sindaco Saccarola, ora fuori dal tunnel del Covid, citando per primo l’ex sindaco Dc (dal 1968 al ‘75) Mario Barato, stroncato sabato dal virus, ai cui funerali, domani alle 15 in chiesa a Maerne, non mancherà. Tanti i messaggi di cordoglio, vicinanza alla famiglia e gratitudine per il bene fatto da Barato, anche Cavaliere della Repubblica, come amministratore e nel volontariato. Il Pd ne esalta la «correttezza e lucidità politica», l’ex sindaca Monica Barbiero e l’ex vice sindaco Moreno Bernardi lo «spirito di servizio» e la capacità «di trovare soluzioni» ricordando come sia stato uno dei fautori anche del parco Laghetti. L’ex sindaco Marco Stradiotto ha citato il coraggio delle idee e l’aver anteposto sempre gli interessi della collettività. «Uomo per bene», «mai sopra le righe», «punto di riferimento per la comunità», i commenti dei cittadini.
Nicola De Rossi
Alvise Sperandio
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Ultimo aggiornamento: 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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