MESTRE - Il buco resta di 1 milione e 300mila euro. Ma è su 600mila euro che verte la discussione. Questi 600mila euro sono passati direttamente per i conti correnti di Pietro Piva e non si sa dove siano finiti.
O, almeno, non lo sanno i nuovi amministratori, quelli nominati dopo il crac di Piva. Secondo i nuovi amministratori le carte - e soprattutto i conti - raccontano una storia diversa da quella che ha raccontato finora Pietro Piva, l’amministratore di condominio che ha chiuso lo studio dopo aver accumulato un "buco" di 1 milione e 300mila euro.
Piva ha detto al Gazzettino che il crac era iniziato vent’anni fa e andava "spalmato" su 80 condomini. Solo 3 erano messi male, gli altri avevano perdite di qualche migliaio di euro. Questa parte del racconto di Piva è conforme alla realtà.
Guardando ai flussi di cassa si scopre che Pietro Piva prelevava direttamente dai conti correnti dei condomini che amministrava o addirittura faceva un bonifico sul suo conto corrente. Il totale da 600 mila euro che risultano essere transitati sui suoi conti.
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Ultimo aggiornamento: 13:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA O, almeno, non lo sanno i nuovi amministratori, quelli nominati dopo il crac di Piva. Secondo i nuovi amministratori le carte - e soprattutto i conti - raccontano una storia diversa da quella che ha raccontato finora Pietro Piva, l’amministratore di condominio che ha chiuso lo studio dopo aver accumulato un "buco" di 1 milione e 300mila euro.
Piva ha detto al Gazzettino che il crac era iniziato vent’anni fa e andava "spalmato" su 80 condomini. Solo 3 erano messi male, gli altri avevano perdite di qualche migliaio di euro. Questa parte del racconto di Piva è conforme alla realtà.
Guardando ai flussi di cassa si scopre che Pietro Piva prelevava direttamente dai conti correnti dei condomini che amministrava o addirittura faceva un bonifico sul suo conto corrente. Il totale da 600 mila euro che risultano essere transitati sui suoi conti.
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