Emergenza lavoro a Venezia: non si trovano cuochi e camerieri

Colpa anche del primo lockdown: molte persone hanno deciso di andare all’estero o hanno cambiato tipologia di impiego. Inoltre in laguna si è tornati alla stagionalità come negli anni '70 e '80

Martedì 5 Aprile 2022 di Federica Repetto
Venezia mancano cuochi e camerieri
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VENEZIA - I ristoratori sono stati i primi a denunciare la difficoltà nel trovare personale di sala e di cucina: a Venezia non si trovano cuochi e camerieri. «Ma questa situazione non riguarda solo Venezia ma tutto il territorio nazionale – commenta Luigino Cassan, Antica Besseta e Ai Cacciatori a Mazzorbo - è determinata dal primo lockdown, risale al 2020, quando tutta quanta la ristorazione e la sua filiera è stata chiusa per oltre sei mesi.

Questo ha comportato che molte persone hanno deciso di andare all’estero o hanno cambiato tipologia di lavoro. Già nel 2021 – aggiunge - quando poi siamo ripartiti abbiamo avuto lo stesso identico problema, riuscire a fare una squadra in cucina e in sala. Quest’anno riscontriamo ancora problemi. Non riesco ancora ad aprire le mie attività come vorrei perché mi manca la squadra di cucina e sto cercando due camerieri di sala».

Lavoro, quali sono le figure più richieste

Gli imprenditori sono a caccia di forze-lavoro e i giovani disponibili sono merce rara. «Negli ultimi tempi – spiega Roberto Miracapillo, Trattoria Vittoria da Aldo - la nostra è una continua ricerca di personale. Dare una risposta non è facile. Sicuramente per fare questo mestiere ci vuole passione e determinazione che vanno oltre a quello che si richiede in altri settori. Confidiamo comunque nei giovani perché senza di loro non potremmo andare avanti, anche se, al momento sembra che questi ragazzi preferiscano godere dei servizi di un ristorante piuttosto che lavorarci dentro».

Lavorare nel turismo

La macchina del turismo fatica a mettersi in moto. Ora che la stagione potrebbe ripartire a frenare gli entusiasmi è proprio la mancanza di personale. «So di parecchi cuochi – aggiunge Luigino Cassan - che si sono messi a lavorare nella gastronomia dei supermercati mentre molti giovani sono andati a lavorare all’estero. In questo periodo a Venezia stiamo tornando alla stagionalità. Mi riferisco agli anni ‘70 e ‘80, in cui la città viveva il suo periodo migliore da Pasqua agli Ognissanti, un po’ quello che ha sempre fatto l’albergo Cipriani che si è sempre basato su un business di stagionalità. Dovremo anche ripensare al futuro delle nostre aziende perché se è così difficile reperire il personale sarà anche un problema mantenere i ristoranti per un’intera annata». 

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Ultimo aggiornamento: 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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