VENEZIA - Sabato 5 giugno partirà da Venezia la prima nave da crociera dopo il blocco imposto per la pandemia da Covid. Motivo di festa e motivo di protesta, come accade spesso a Venezia. Da un lato il mondo dei portuali e del turismo vede una luce alla fine del tunnel, anche se ancora fioca, e sabato alle 17 accompagnerà con una manifestazione di barche da lavoro in canale della Giudecca e in bacino di San Marco la partenza della prima crociera.
I DUE FRONTI CONTRAPPOSTI
Dall'altro c'è il mondo degli ambientalisti e dei cittadini che si riuniscono nel comitato No Navi, quel gruppo che ha diffuso nel mondo le immagini dei grattacieli galleggianti davanti al piccolo campanile di San Marco e che, sempre per sabato, ha organizzato una manifestazione di protesta contro il ritorno delle navi bianche che oscurano gli edifici della città. La Msc Orchestra, che arriverà in laguna domani per caricare rifornimenti e turisti, non è tra le navi più grandi ma è comunque di dimensioni ragguardevoli: può portare 3.013 passeggeri a capienza massima ma ne imbarcherà meno della metà per rispettare le norme anti Covid.
MANCANO LE ALTERNATIVE
La realtà, effettivamente, è che le navi da crociera continueranno almeno per quest'estate a inchinarsi davanti alla Basilica. Lo scorso 12 maggio la Camera ha approvato il Decreto 45/2021 che prevede anche un bando di gara internazionale per raccogliere idee su un nuovo porto crocieristico e per i container da costruire in mare aperto, ma per vederlo realizzato ci vorranno almeno 15 anni. In questi giorni, inoltre, il Porto ha aggiudicato la gara per la progettazione di un terminal temporaneo a Porto Marghera: una gara vinta da Rina Consulting che ora avrà sei mesi per consegnare il lavoro, dopodiché si partirà con il cantiere da 41 milioni di euro più altri 20 per gli scavi del canale, e quindi nemmeno per la stagione 2022 sarà pronto il nuovo terminal per ospitare due grandi navi contemporaneamente. Per questa stagione, inoltre, nemmeno i due terminal container (Tiv e Vecon), sempre a Porto Marghera, indicati come soluzioni provvisorie, saranno utilizzabili perché non garantiscono i protocolli di sicurezza anti Covid. Forse potranno servire per la stagione 2022, in attesa del nuovo terminal nel canale Nord di Marghera. È così che nel frattempo tutte le navi continueranno a passare davanti a San Marco e ad ormeggiare alla Marittima. Anche perché il canale Vittorio Emanuele III è interrato: il sindaco Luigi Brugnaro, già quand'era presidente degli Industriali veneziani, sosteneva che potrebbe essere l'alternativa per far navigare le grandi navi attraverso il canale Malamocco-Marghera e il Vittorio Emanuele, evitando così San Marco, ma per scavarlo ci vogliono anni, non per i lavori, piuttosto per la burocrazia e la politica che non lo vuole.