«Ecco i nomi della banda che gestisce le case Ater», la denuncia di Bettin

Venerdì 24 Luglio 2020 di Elisio Trevisan
MARGHERA I condomini Ater di via del Bosco
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DEGRADO
MESTRE Non è solo perché sono prepotenti coi vicini e compiono illegalità, non è solo per questo che l’Ater e le decine di famiglie oneste ed esasperate che vivono in via del Bosco a Marghera vogliono mandarli via. C’è anche un altro motivo, queste persone che da tempo hanno occupato abusivamente alloggi dei due condomini dipinti a strisce bianche e verde che si vedono dalla rotonda della tangenziale che porta al casello autostradale di Villabona non sono entrati negli appartamenti e nei garage perché ne avevano la necessità, non per povertà o bisogno estremo ma perché gli servivano basi per le loro azioni e attività criminose.
EMERGENZA SOCIALE
Perciò anche il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, e il delegato alla Casa della stessa Municipalità, Mario Silotto, sono intervenuti più volte sulla vicenda che, da tempo, è una vera e propria emergenza sociale, ed ora sono solidali col presidente dell’Ater, Raffaele Speranzon, e con l’amministratore dei condomini, Luca Vianello, che nei giorni scorsi hanno denunciato raccontando anche di un’organizzazione che vende le occupazioni abusive di appartamenti. «Ha fatto bene il presidente dell’Ater, Raffaele Speranzon, a intervenire sulla situazione delle case dell’ente in via del Bosco, e ad annunciare interventi concreti» dice Bettin che ricorda come qualche tempo fa, «come Municipalità di Marghera, avevamo posto la questione sia all’Ater (direttamente competente) sia al Comune. Avevamo denunciato,  fornendo nomi e cognomi e indirizzi e tipologia, per così dire, delle principali illegalità e prepotenze compiute da questi personaggi». E poi, avvertiti della denuncia dalle “sentinelle” che controllano in continuazione la vita dei palazzi punendo chi si azzarda a lamentarsi per l’inciviltà, i dispetti e la sporcizia, questi personaggi hanno minacciato, con beceri avvertimenti, anche Bettin che, d’altro canto, non è nuovo a ricevere intimidazioni da singoli criminali e organizzazioni malavitose. Non ci si abitua mai ad atteggiamenti simili ed è un peso che le vittime devono portare spesso da sole ma Bettin non si è mai piegato, e pure Speranzon e Vianello hanno dimostrato un senso civico e della legalità forti: «Non ha senso riqualificare gli appartamenti dell’Ater se poi non siamo in grado di assicurare agli inquilini di poter vivere in un clima di civiltà e legalità» aveva detto, infatti, Speranzon denunciando la situazione di via del Bosco e rivolgendosi a Prefettura e Comune per chiedere di sostenerli e intervenire.
E Bettin, nonostante le minacce, ribadisce che «non può perdurare oltre tale situazione, che configura un quadro di prepotenze e illegalità, sia quanto a occupazioni di alloggi o di garage (niente affatto per necessità), sia nel loro utilizzo (spesso per attività illecite e/o malavitose), sia per le prepotenze nei confronti della stragrande maggioranza di inquilini onesti e civili che risiedono in via del Bosco. Auspichiamo, quindi, che si proceda al più presto all’allontanamento dei soggetti che turbano e mettono a repentaglio la serena convivenza».
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Ultimo aggiornamento: 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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