Il gestore scappa, al ristorante vip restano soltanto i debiti

Martedì 21 Maggio 2019 di Nicola Munaro
Venezia. Ristorante Cucina del Tentor
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VENEZIA - Il menù è ancora appeso alla vetrina che mette in mostra la sala - pronta e apparecchiata - e, nel retro, la cucina. Anche lei a vista, come tutto nella Cucina del Tentor, il ristorante nato a San Stae con l'idea di fondere i gusti e i saperi culinari di Venezia e Giappone. Ad avvertire che però qualcosa non va è un altro cartello, molto meno curato. Abbozzato, un foglio bianco con una scritta in rosso, a pennarello. Recita: «Chiuso per manutenzione». La verità de La Cucina del Tentor, 23 coperti, però è un'altra. Il ristorante è chiuso da fine aprile perché l'amministratore e socio di maggioranza della società che l'ha in gestione è sparito nel nulla, lasciandosi alle spalle due mesi di stipendi arretrati - le paghe di aprile e maggio - ai due unici dipendenti: lo chef giapponese Masahiro Homma e una sommelier. Ancora maggiore è il debito nei confronti dei fornitori. C'è chi,  tra loro, avanza i pagamenti persino da febbraio. Provare a contattarlo per gli ex dipendenti è poi impossibile, come conferma l'avvocato Giuliano Zanchi, che segue le due anime della Cucina del Tentor. Alcune settimane fa un incontro tra le parti non aveva portato a nulla, così come gli incroci casuali tra le calli e i campielli di Venezia. E lui, al telefono, non risponde. 
Quello che è certo è che più di una volta l'amministratore della società che ha la gestione del ristorante aveva promesso una riapertura all'inizio di maggio, a fronte pure di grossi investimenti messi sul piatto a fine dello scorso anno, quando la Cucina del Tentor stava per aprire con tutti i migliori auspici. Ma la riapertura tanto agognata dai due dipendenti nel frattempo si sono inventati un'altra occupazione - non si è verificata. Ancora oggi, passare davanti al locale vuol dire passare davanti ad un locale chiuso. Arredato, pronto ad una serata di ristorazione, ma solo all'apparenza. 
Ma il locale aperto l'ultima settimana di novembre, già diventato un posto fisso dove trascorrere una serata diversa a Venezia, lontana - non troppo - dallo struscio turistico, non alza la serranda da quasi un mese, nonostante tutto sia congelato come nulla fosse successo. 
ALTA CUCINAPer rendersi conto dell'attesa con cui si guardava a Venezia all'arrivo della Cucina del Tentor, basta fare un giro su internet. È lì che la sapienza ai fornelli dello chef Masahiro Homma aveva conquistato i palati più fini e la critica, portando il nome del ristorante di calle del Tentor su riviste di settore in Francia e Giappone. Un occhio di riguardo se l'era conquistato anche nella critica italiana grazie alla volontà di fondere la cucina veneziana (da cui arrivavano le materie prime, quasi sempre acquistate al mercato di Rialto, a due passi) con l'arte della preparazione giapponese. Carne e pesce, il menù. In sala, una sommelier professionista a coccolare i clienti e suggerire l'abbinamento migliore con i vini offerti dalla cantina. 
Un buon nome che continua se, come trapela, nella settimana dell'inaugurazione della Biennale d'arte sono state diverse le prenotazioni arrivate (e non accolte per via della chiusura) da cittadini del mondo che erano attirati da quanto letto su riviste specializzate. Più di uno chef stellato aveva anche fatto visita all'idea di cucina proposta da Masahiro Homma. E affossata dallo stesso uomo che doveva supportarla economicamente. Ma che è scappato, lasciando indietro stipendi e debiti. Senza più rispondere al telefono.
Nicola Munaro
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Ultimo aggiornamento: 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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