Nuova fiammata del Covid-19. In 48 ore 25 nuovi casi e altre due vittime

Venerdì 24 Luglio 2020 di Davide Tamiello
CORONAVIRUS Un'unità mobile al lavoro per effettuare i tamponi
IL BILANCIO
VENEZIA Venticinque nuovi casi in due giorni e due decessi. Il bilancio dei contagi subisce una nuova impennata questo mese, dopo la fiammata di una settimana fa, quando emersero i 30 migranti positivi alla sede della croce rossa di Jesolo. Nessun allarme da parte della Ulss veneziane, ma è chiaro che un po’ di apprensione c’è. Non siamo certo al livello dei numeri di marzo e aprile, ma rispetto a giugno, quando ogni giorno la casella dei nuovi casi nel bollettino regionale non si scostava dallo zero, la situazione è peggiorata. Ieri, Azienda zero ha segnato nel Veneziano 6 nuovi casi al mattino e 5 nel pomeriggio. Quattordici, invece, erano stati quelli nella giornata di mercoledì. Sempre mercoledì sera, i due decessi che hanno portato il totale delle morti per o con covid a 306. Il numero totale dei contagiati, dall’inizio dell’emergenza, è salito a 2.771. Attualmente, nell’area metropolitana lagunare, i positivi sono 91, seconda solo a Padova (215) tra le province venete. I negativizzati sono 2.374, mentre i pazienti positivi (ma non in area critica) ricoverati all’ospedale di Dolo al momento sono 2 (più una al centro Nazareth). Parte di questi nuovi casi sono legati alle riclassificazioni. Ovvero persone ricoverate in altre ulss, ma residenti nel Veneziano. Comunque per ora nessuno in gravi condizioni. È evidente, però, guardando i dati di luglio, che il virus stia attraversando un periodo di ripresa. Potrebbe essere un (mini) picco momentaneo, ma c’è un particolare dato che fa da cartina tornasole più degli altri su questo fenomeno: gli isolamenti domiciliari. Ieri il bollettino regionale parlava di 313 casi, un incremento considerevole se rapportato al numero del 15 luglio: 200. In quel frangente, gli isolamenti erano raddoppiati rispetto a una settimana prima per il caso dell’imprenditore diplomatico trovato positivo in Africa e i 23 migranti del centro di accoglienza di Mira che erano venuti a contatto con il mediatore culturale positivo. Conviene ribadirlo: chi è in isolamento domiciliare non necessariamente ha contratto il virus, è una quarantena precauzionale nei confronti di chi ha avuto contatti con persone positive. Il fatto, però, che queste misure di precauzione siano triplicate nel giro di due settimane, è un campanello d’allarme.
PIANIGA 
Il caso che più ha preoccupato in queste ore è quello del municipio di Pianiga, dove a figurare tra i positivi è comparsa una dipendente dell’ufficio anagrafe. La donna, positiva ma asintomatica, è stata messa in quarantena preventiva. In isolamento anche altri 9 dipendenti del Comune, sei colleghi e altri tre dipendenti che avevano avuto contatti diretti con lei. Per i nove il tampone ha dato esito negativo, ma comunque per i prossimi 15 giorni dovranno rimanere a casa come da protocollo. Il municipio, nonostante le difficoltà di personale, è riuscito comunque a mantenere i servizi e a non chiudere. «È tutto sotto controllo – ha assicurato un paio di giorni fa il direttore generale dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – i numeri in valore assoluto sono piccoli, ma è comunque una situazione che va controllata, vogliamo intervenire prontamente sui focolai. È importante continuare ad evitare assembramenti, usare la mascherina e igienizzarsi le mani, perché vediamo in giro troppi fenomeni che di certo non aiutano: serve senso civico e responsabilità per se stessi e per gli altri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci