Venezia, gli abitanti calano ancora: scende sotto i 51mila residenti

Continua l'emorragia in centro storico

Domenica 11 Aprile 2021 di Marta Gasparon
Il contaresidenti

VENEZIA - Venezia centro storico è scesa sotto i 51mila abitanti. Un calo continuo, se si pensa che un anno fa esatto, era stato sfondato il limite dei 52mila, Numeri che raccontano una città ben lontana da quelli registrati nel 1951. Se all'epoca nel centro storico lagunare abitavano quasi 175mila veneziani, già nel 1961 si erano ridotti a poco oltre i 137mila. Numeri comunque importanti, se raffrontati col presente, il cui segno negativo si è tuttavia costantemente confermato, soprattutto quando la città d'acqua è stata colpita dall'alluvione del 1966.
Insomma, i numeri parlano chiaro: se nel 1981 gli abitanti del centro storico erano circa 93mila, nel 1991 poco più di 76mila, mentre nel 2001 oltre 10mila in meno rispetto al decennio precedente.

E a pagare il conto sono state anche le isole: Murano, Burano, Lido, Pellestrina (per citarne alcune) che ormai hanno visto andarsene quasi la metà dei loro 51mila residenti, soglia massima raggiunta nel 1967.


I DATI
L'oggi? A lanciare l'allarme è Venessia.com, realtà attiva in città, spesso protagonista di proteste, iniziative e provocazioni pensate per un rilancio di Venezia. Stando al loro contatore, basato sui dati dell'anagrafe della popolazione residente del Comune, il 9 aprile scorso si è raggiunto un ulteriore picco in discesa: 50.992 gli abitanti complessivi del centro storico lagunare, mentre poco più di 27mila quelli dell'estuario. «Questa volta non si tratta solo di esodo precisa Matteo Secchi, di Venessia.com ma anche di decessi». Ben 896 quelli registrati a fine 2019, segno inequivocabile di una realtà la cui popolazione è in media piuttosto anziana. E a cui si sono sovrapposte soltanto 240 nascite. «Stiamo agendo a diversi livelli ma è chiaro che l'inversione di tendenza non può avere un effetto immediato», la risposta dell'assessore comunale, Michele Zuin (FI), ricordando come l'anno scorso siano stati stanziati 7 milioni di euro per il restauro di case pubbliche («e i lavori stanno proseguendo»), il tutto nell'ottica della residenzialità. «Importante è agevolare i negozi di vicinato, poiché la gente abita dove c'è la possibilità di vivere: da questo punto di vista negli ultimi tre anni abbiamo adottato misure di riduzione del 30% della Tari. Senza dimenticare ma in questo caso serve anche l'aiuto dello Stato la campagna lanciata insieme a Firenze, per la ripresa delle città d'arte».


I RIMEDI
Tra i punti, il contrasto alle locazioni turistiche. «Per mettervi dei paletti. In centro storico non si trovano appartamenti normali ad un affitto normale, in quanto viene privilegiato il turistico, più redditizio. Dobbiamo pensare di far vivere questa città in modo diverso». Sul fronte dei mezzi pubblici (vaporetti e bus), Zuin si sofferma poi sulle agevolazioni riservate ai residenti. Il cui biglietto, rispetto ai turisti, costa un euro e mezzo. «I numeri calano, è vero, ma più lentamente di una volta. Il problema riguarda comunque tutte le città storiche», il commento dell'assessore Sebastiano Costalonga (Lega), che tra gli obiettivi in cantiere segnala la realizzazione di un'università del vetro, a Murano, volta a rilanciare un fiore all'occhiello del territorio, oggi in sofferenza. «I veneziani lasciano la città per i costi d'affitto e acquisto della casa elevati».


L'APPELLO
Senza considerare la questione dei bambini, a cui sono riservati pochi spazi per le attività ludiche. Per questo, in vista della Biennale Architettura, l'assessore lancia un appello. Affinché gli artisti internazionali propongano qualche opera da poter integrare e da sottoporre al parere della Soprintendenza in alcuni campi della città, per renderli fruibili ai più piccoli. Intanto tra le priorità spiccano la necessità di creare occasioni di lavoro («non solo in ambito turistico ma legate anche alla green economy di cui si sta tanto parlando»), che invoglino i giovani a restare e a metter su famiglia, e la tutela dell'artigianato. «Ci stiamo dando da fare. Il bello di Venezia? Una socialità che non si trova altrove, data dal muoversi a piedi».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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