Società fantasma per i transfert: licenziati altri due dipendenti a Vela

Venerdì 18 Dicembre 2020 di Raffaella Vittadello
La biglietteria di piazzale Roma
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VENEZIA Altri 2 licenziati: salgono così a tre 3 gli allontanamenti all’interno del gruppo Avm scaturiti da una denuncia contro l’edicolante di Piazzale Roma per il mancato versamento del corrispettivo dei biglietti. Ma l’indagine, affidata per ora solo a una commissione interna, ha fatto luce anche su altre sfaccettature della vicenda, e sono rotolate altre due teste, oltre a quella della funzionaria addetta al controllo dei flussi finanziari a cui è stata imputata la responsabilità iniziale.
Tutto era partito dal “buco” intorno ai 450 mila euro accumulato dall’edicolante, che nel tentativo di fare la scalata, per aggiudicarsi l’egemonia delle edicole della zona, non era più riuscito a saldare i propri debiti nei confronti di Avm e dopo qualche mese era emerso l’ammanco. Un’operazione, quella del monopolio dei biglietti, che avrebbe potuto fruttare un giro d’affari intorno ai 3 milioni di euro.
I CONCESSIONARI 
L’indagine si era poi allargata ad altri concessionari, che sarebbero stati contattati periodicamente da un addetto alle vendite di Vela con il compito di rifornirli di biglietti (che inizialmente era stato sospeso dall’azienda in via cautelativa). Non tutti, infatti, erano soliti pagare il corrispettivo con rid bancario come invece sono tenute a fare le tabaccherie dotate di pos simile a quello delle biglietterie Vela. E quindi ci sarebbero stati dei versamenti in contanti non sempre suffragati da ricevute, considerato il rapporto di fiducia che legava il concessionario all’addetto alle vendite. Un meccanismo molto simile a quello del carico dei biglietti dei marinai, che però sono sottoposti a controllo quasi quotidianamente.
Una prassi che veniva incontro anche alle esigenze di molte strutture ricettive, le meno strutturate, che anzichè fornire la fidejussione bancaria preferivano regolare di volta in volta i propri debiti a seconda della quantità di titoli di viaggio venduti.
E nell’opera di scandaglio che è stata necessaria per ricostruire con pazienza certosina i flussi finanziari non digitalizzati, è stata contestata ad almeno due dipendenti Vela la creazione di una piccola società per eventi, con lo scopo di organizzare transfer, che risale a settembre 2019 che ha un oggetto simile a quello di Vela stessa. Il che configurerebbe, per i due, un conflitto di interessi, anche se pare che la società non abbia mai svolto molte attività, ma che si sia limitata a fare da intermediario nei confronti di altre società di trasporto per effettuare i trasferimenti dei clienti. Da questo sarebbe scattato il licenziamento visto che il gruppo per il quale lavoravano faceva proprio la stessa attività.
L’AFFONDO
Sulla vicenda Valter Novembrini, sindacalista Cgil, entra a gamba tesa e invoca il controllo dell’Amministrazione comunale tutta. 
«È inutile che in Avm ora tutti fingano di non sapere - sbotta - Il problema della rendicontazione dei biglietti è molto vasto e non è tema spuntato in questi ultimi mesi, ma una responsabilità che affonda le radici molto indietro nel tempo, ed era stato sollevato anche in passato con le rivendite esterne, soprattutto con l’ingresso di Vela in Avm - prosegue Novembrini - Allora si parlava di cifre molto più modeste di quelle con cui ora si ha a che fare. Come si mettono in relazione queste procedure di controllo con la cassa? come si fa a inserire le poste a bilancio? Una cosa è certa: nella scala gerarchica ci sono delle responsabilità, non è con quattro licenziamenti che si risolve la questione. Invece mi pare che non ci sia neppure la volontà di cambiare marcia e innescare un nuovo meccanismo di controllo: ora si dà il problema per risolto».
In realtà gli accertamenti sono ancora in corso, assicura l’azienda, che però per il momento, pur confermando l’episodio, preferisce non far trapelare alcuna dichiarazione.
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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