La scommessa degli hotel per avere strutture piene al 70% a metà maggio, ma «non ci facciamo grandi sogni»

Giovedì 29 Aprile 2021 di Marta Gasparon
Ca' Sagredo

VENEZIA - Si ricomincia. Certo, un po' per volta, ma i primi timidi segnali stanno facendo capolino. Dopo il prolungato stop che non ha risparmiato alcun settore, Claudio Scarpa, direttore Associazione Veneziana Albergatori, parla con cautela, nella consapevolezza di come l'evoluzione pandemica sia in continuo divenire. «Grandi sogni non ne facciamo. È evidente ha detto ieri a Ca' Sagredo, in occasione della presentazione di una serie di iniziative orientate alla ripartenza della città lagunare che all'inizio assisteremo ad un turismo di vicinato: soprattutto italiani, austriaci e tedeschi. E intanto i vaccinati saranno man mano sempre di più». Se allo stato attuale ha aperto a fisarmonica circa il 30% degli alberghi, di fatto garantendo il proprio servizio solo in caso di arrivo della clientela, a partire dal prossimo fine settimana si intravede un graduale riavvio, che in vista di metà maggio potrebbe coinvolgere il 70% degli hotel veneziani. Il tutto, insomma, nella prospettiva della Biennale Architettura che sarà inaugurata il 22 del mese prossimo. «Riportando così all'interno delle strutture, anche se bisognerà verificare l'andamento del mercato, i nostri lavoratori», ha marcato il direttore. Percentuali a cui va tuttavia affiancato un ulteriore dato: un certo numero di alberghi (associati Ava e non) ha deciso che non riaprirà le porte al pubblico. Prenotazioni ne stanno arrivando anche in vista del Salone nautico, ma non sono una valanga. E sta incidendo negativamente pure il discorso del tanto contestato coprifuoco. 
LE RICHIESTE

«La gente, soprattutto dall'estero, chiede quando terminerà. È passato il messaggio che il nostro Paese è ancora chiuso, in emergenza. E questo frena un po' l'entusiasmo», ha rivelato Lorenza Lain, consigliera con delega alla promozione di Ava. «Quello che bisogna aspettare è che il governo faccia cadere il discorso delle quarantene», ha continuato, in una fase in cui la mobilità dall'estero risulta ancora compromessa. «Nel prossimo weekend di maggio qualche italiano arriverà. Ma abituiamoci - fanno sapere ancora da Ava - alle prenotazioni last minute. I matrimoni? Sarebbero il mercato su cui potremmo puntare in città per attirare a livello promozionale». 
IL PROGETTO

Ed è in tale contesto che s'inserisce il progetto che Ava si appresta a lanciare in collaborazione con Comune e realtà culturali ed economiche cittadine. Un programma nato dall'intuizione di Stefania Stea, la vicepresidente, e Lorenza Lain, per rimettere in moto proprio la filiera turistica di Venezia, sua linfa vitale. «Si tratta di iniziative molto belle il commento di Scarpa declinate sui 1600 anni dalla fondazione». Tra quelle fissate in agenda, il pacchetto 1600 emozioni, in cui una quindicina di strutture faranno del proprio hotel un museo espositivo tra disegni, abiti, fotografie e manoscritti. Chi ispirandosi ai personaggi (come Polo e Goldoni) che hanno segnato la storia veneziana, chi rappresentando le proprie collezioni. E agli ospiti sarà fornita una mappa interattiva. Non mancano poi i pacchetti speciali Venezia in treno e in volo con formula 3x2, per usufruire di un soggiorno di 3 notti pagandone 2 (102 le strutture aderenti). E ancora, in collaborazione con Destination Venice, una scontistica su alberghi, musei, pasticcerie e negozi per garantire al visitatore un'esperienza a 360 gradi in tutta convenienza, incentivando i viaggi invernali. Con Ca' Foscari Alumni, è nato invece un pacchetto riservato agli ex alunni dell'ateneo lagunare, a cui vanno aggiunte lezioni on line sulla storia di Venezia coordinate da Nicola Bergamo, convegni all'Ateneo Veneto e agevolazioni nei biglietti d'ingresso (dedicato solo agli alberghi Ava) alla Biennale e Mostra del Cinema. «Il progetto significa aprire le porte dopo averle tenute a lungo chiuse. In luglio riproporremo poi il 4. Venice Hotel Market. Sarà una sfida ha detto Stea che però crediamo darà ottimi risultati. Organizzeremo convegni legati alla ripartenza e al nuovo modo di viaggiare». «Non ci siamo mai arresi», ha concluso Lain. 
 

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