Acqua alta e Mose giù a Venezia, il "giallo" del verbale: il rischio di superare i 130 cm era stato segnalato

Giovedì 10 Dicembre 2020 di Michele Fullin
Acqua alta a Venezia, il "giallo" del verbale: il rischio di superare i 130 cm era stato segnalato
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VENEZIA Il giorno dopo l’assurda situazione in cui Venezia si è trovata sommersa dall’acqua pur con un Mose funzionante ma a riposo, emerge anche che la previsione di un certo pericolo c’era ma che non sarebbe stata presa nella dovuta considerazione quando si è trattato di decidere se alzare o no le paratoie mobili.

Non lo afferma chissà quale gruppo di complottisti, ma un verbale - comunicato del tavolo tecnico che si riunisce con cadenza quasi quotidiana ed è formato dalle massime autorità pubbliche in tema di acque alte: Centro Maree, Ispra e Ismar Cnr. È in questa sede che vengono confrontate le rispettive previsioni e si traccia un quadro sulla possibile situazione e si redige un bollettino che viene pubblicato sul sito dell’Ispra (Ministero dell’Ambiente).


IL VERBALE
Nel verbale di lunedì 7, quindi un giorno prima, la disamina della situazione meteomarina si concludeva con questa previsione: “L’analisi dei dati meteorologici e delle previsioni meteo a disposizione, assieme ai risultati dei modelli operativi presso i tre istituti, portano alla indicazione dei possibili seguenti livelli di marea: martedì 08 dicembre 120-130 cm alle ore 15:10; mercoledì 09 dicembre 115-130 cm alle ore 07:30; giovedì 10 dicembre 120-130 cm alle ore 07:15”.


Subito dopo, però, era presente una chiosa che ammoniva: “In considerazione della citata elevata incertezza, non si possono escludere valori di marea anche superiori ai 130 cm nella giornata di martedì 8 dicembre”. 


Il documento, che è pubblico, ha cominciato così a girare tra i social e sono volati improperi e insulti di ogni genere. Inoltre, le previsioni dell’Ispra, sensibilmente più alte di quelle del Centro Maree in questi giorni (per ieri mattina in punta Salute Ispra si attendeva 135 cm) indicavano per il pomeriggio di martedì 8 proprio 135 centimetri, valore molto più vicino a quello che si è poi verificato rispetto ai 125 indicati dal Centro Maree.


LA POLITICA
Il capogruppo di Terra e Acqua 2020, Marco Gasparinetti, ha scritto un’interrogazione urgente all’assessore del Personale, ma diretta anche al sindaco, in cui si chiede contezza di tutta una serie di cose.


Primo, e scontato, si chiede “se il Comune di Venezia era presente a quel tavolo, il giorno 7 dicembre, e che uso ha fatto di tali conclusioni nel rapportarsi con le Istituzioni che avrebbero potuto disporre l’attivazione del Mose per la giornata dell’8 dicembre”.


Poi, Gasparinetti si pone il tema del Centro Maree, chiedendo se il personale come numero, competenze e la strumentazione siano sufficientemente adeguati al compito.


IN PARLAMENTO
Il deputato del Partito democratico, Nicola Pellicani, che tra l’altro è in prima linea su più fronti sul tema della salvaguardia di Venezia, chiede che venga fatta chiarezza su questo punto.
«Va fatta chiarezza - dice Pellicani - premetto, senza criminalizzare nessuno. Dopo di che, però, sulle previsioni c’è stata certamente una sottovalutazione in generale della situazione meteo in Italia e anche del verbale del tavolo tecnico che indicava il rischio di una marea superiore. In ogni caso bisogna iniziare a entrare nel merito quanto scatta il funzionamento del Mose, e questo dimostra l’urgenza di mettere in piedi l’Autorità per la laguna e per Venezia e di renderla operativa da subito. Bisogna - conclude - che ci siano sempre squadre sempre pronte in una stagione come quella autunno inverno e in un momento di allarme meteo in tutta Italia».

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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