Via del Mare, la palla passa al ministro: se ne parla dal 2007 ma ora c'è una novità

Sabato 25 Agosto 2018 di Alda Vanzan
Via del Mare, la palla passa al ministro: se ne parla dal 2007 ma ora c'è una novità
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Via del Mare, adesso la palla passa a Roma. Toccherà al ministro Danilo Toninelli attivarsi per regolarizzare la procedura con la Corte dei conti. Solo successivamente, se la pratica con i magistrati contabili sarà definita, la Regione Veneto potrà aprire quelle due buste chiuse da anni in cassaforte e affidare i lavori per la costruzione di questa nuova arteria stradale. È quanto stabilito in una delibera dell'assessore Elisa De Berti pubblicata ieri sul Bur. Tutto inizia undici anni fa, il 2 aprile 2007, quando le società Adria Infrastrutture, Strade del Mare e il consorzio Via del Mare propongono congiuntamente alla Regione una proposta di finanza di progetto per la progettazione,  costruzione ed esercizio della Superstrada a pedaggio denominata Via del Mare: collegamento A4 Jesolo e litorali. Due anni dopo, 2009, la Regione riconosce il pubblico interesse della proposta di finanza di progetto presentata dalle tre società, individuandole pertanto come soggetto promotore. Tre anni dopo, aprile 2012, il Cipe approva il progetto preliminare. Ma la Corte dei conti, nel dicembre 2014, ricusa il visto a quella delibera.
Nel frattempo, nel 2013, Palazzo Balbi incarica la competente struttura regionale di procedere alla relativa gara di concessione per la progettazione della Via del Mare, da effettuarsi con procedura ristretta, secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Con la stessa delibera la giunta prende atto che i tre soggetti proponenti hanno appositamente costituito la società La strada del mare srl quale soggetto promotore unico che potrà così esercitare il diritto di prelazione adeguando la propria offerta a quella ritenuta più vantaggiosa. Viene pubblicato il bando di gara e arrivano due offerte, quella del Consorzio Stabile Sis e quella del promotore La Strada del Mare. Ma quei plichi non vengono mai aperti: sono tuttora conservati in cassaforte in Regione.
Succede infatti che la magistratura apre un'inchiesta sulla superstrada a pedaggio Via del Mare e la giunta di Luca Zaia decide di sospendere la gara. Siamo a gennaio 2015. Due anni dopo, febbraio 2017, le indagini vengono concluse: non ci sono reati, tutto è archiviato. Un apposito comitato, preso atto del venir meno dei motivi che avevano indotto l'Amministrazione alla sospensione della procedura di gara, riavvia così l'analisi della proposta di finanza di progetto, ponendo l'attenzione sul visto ricusato dalla Corte dei conti. È così che la Regione interpella il ministero. Siamo a ottobre 2017. A gennaio 2018 il ministero chiede alla Regione, tra le altre cose, se è disponibile a togliere dalla bozza di convenzione la possibilità di proroga della durata della concessione, che era uno dei problemi sollevati dalla Corte dei conti. Con la delibera del 7 agosto, pubblicata ieri sul Bur, la Regione dice due cose: 1) che è disponibile a togliere la proroga della concessione; 2) che rinvia il giudizio sulla sussistenza del pubblico interesse.
Tocca però al ministero dei Trasporti relazionarsi con la Corte dei conti. «Se la procedura con i magistrati contabili sarà regolarizzata - dice l'assessore De Berti - la Regione potrà aprire le buste e quindi avviare la costruzione della superstrada».
Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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