VENEZIA - Dopo i medici gettonisti, ecco gli infermieri interinali. Finora succedeva solo nelle case di riposo, ma adesso accade anche nelle aziende sanitarie: di fronte alla drammatica mancanza di personale in Veneto, l'Ulss 3 Serenissima si è trovata a doverlo ingaggiare attraverso un'agenzia di somministrazione di lavoro, che verosimilmente riesce a trovarli fuori regione. Una fornitura piuttosto onerosa per le casse pubbliche, dal momento che un mese di stipendio costerà all'ente lagunare 5.917 euro, quando il lordo mensile previsto dal nuovo contratto nazionale di categoria ammonterebbe a 2.013,11 euro.
Medici e infermieri a gettone in Veneto
Stipendio di medici e infermieri
Dopo una trattativa, l'Ulss 3 è riuscita a spuntare un preventivo di 31,09 euro all'ora più Iva per un infermiere di livello D. L'importo comprende il costo del lavoro fissato dal nuovo contratto, nonché i ratei della tredicesima e le eventuali altre mensilità aggiuntive previste, la quota di Tfr, il versamento degli oneri previdenziali, assistenziali e contributivi, il contributo al Fondo formazione dei lavoratori temporanei e quello all'Ente bilaterale paritetico, l'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi e prestatori d'opera. L'esborso totale per 3 addetti, chiamati a lavorare per 39 ore alla settimana e per un periodo di 9 mesi, sarà di 159.759 euro. Soldi che ovviamente non finiranno tutti nelle tasche dei lavoratori, data l'intermediazione dell'agenzia. Ma va così: reperire direttamente gli infermieri, in questo momento, è una missione praticamente impossibile. Non a caso la stessa Tempor non è riuscita a soddisfare la richiesta dell'azienda sanitaria perché ne sta già cercando 3 per una casa di riposo di Valdagno. Quelli che saranno reperiti dalla Work on Time, stando a un analogo annuncio che era stato pubblicato a Torino, dovranno essere laureati a in Scienze infermieristiche e iscritti all'Ordine delle professioni infermieristiche.
Carenza di personale negli ospedali
Nel frattempo il problema della carenza di personale sanitario e dell'insufficienza di dotazioni finanziarie resta al centro del dibattito politico in Veneto. Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale chiede se «la giunta Zaia colmerà le mancate risorse» della manovra nazionale: «I due miliardi di aumenti sono infatti a malapena sufficienti per coprire per qualche mese i rincari energetici. Ma nulla più. Non c'è all'orizzonte alcuno spazio per il rilancio del sistema sanitario».
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