Partite di calcio su siti pirata e canali Telegram, scattano i sequestri

Domenica 29 Maggio 2022 di Nicola Munaro
Sequestrate pagine web e canali Telegram
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VENEZIA - Seicentocinquanta vivono in Veneto, un’altra ottantina in Friuli Venezia Giulia. E sono tutti coinvolti nella maxi inchiesta della procura e della Guardia di finanza di Napoli che ha sequestrato oltre 500 pagine web e quaranta canali Telegram usati per guardare partite di calcio su siti pirata. L’accusa nei confronti dei seicentocinquanta veneti e dell’ottantina di friulani è di aver violato la legge sul diritto d’autore. Verranno tutti multati dalle varie prefetture delle città di residenza con una sanzione amministrativa fino a mille euro.
 

L’APPROFONDIMENTO
Non c’è solo la multa - che arriverà comunque a tutti - perché i militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di finanza di Napoli sta approfondendo, caso per caso, la posizione di ciascuno degli oltre settecentotrenta utenti veneti e friulani. Se qualcuno di loro dovesse risultare parte del gruppo che organizzava i canali Telegram, o anche che li promuoveva sul mercato della chat in un ruolo che ricalcherebbe a pieno quello dell’agente commerciale, ecco che scatterebbe la denuncia penale e si aprirebbero le porte di un’aula di tribunale. Al momento, ma le indagini hanno appena concluso solo la prima fase, sembra che i coinvolti del Nordest siano tutti fruitori. Chi di una sola partita, chi di diversi eventi sportivi.
 

LO SCUDETTO E LA ROMA
Fiamme gialle e procura partenopea si sono concentrati su due eventi dal grande appeal per gli amanti del calcio: l’ultima giornata di campionato (con il Milan e l’Inter a contendersi in contemporanea lo scudetto poi vinto dai rossoneri) e tre giorni più tardi la finale di Conference League alla quale partecipava (vincendola) la Roma.
Tanto domenica 22 maggio quanto - quando in palio c’era anche l’ultimo posto in A tra Salernitana e Cagliari - quanto mercoledì 25, data della finale di Tirana, gli specialisti informatici della Finanza hanno registrato centinaia di nuovi servizi e di risorse dedite alla vendita di attività di Iptv attraverso streaming illegali per vedere tutte le partite. Numerosi canali Telegram - alcuni con oltre 20.000 iscritti - ne pubblicizzavano i vantaggi e la convenienza offrendo in un unico abbonamento chiamato “Applicazione Ufficiale”, a fronte di un prezzo irrisorio, qualsiasi canale Tv e Pay-Tv visibile in simultanea da telefono, tablet, televisore, computer e altri dispositivi. Ad invogliare, anche la possibilità di una prova gratuita di un’ora, assicurando la garanzia di anonimato a vantaggio dei clienti. Il movimento sulle chat aveva spinto le Fiamme gialle a raggiungere i siti pubblicizzati: sotto sequestro sono così finite oltre 500 risorse web e i relativi 40 canali Telegram, tutti bloccati in simultanea con la prima gara del weekend e poi stoppati di nuovo prima della partita della Roma quando è stato messo in piedi un sistema di tracciamento che ha consentito di individuare i fruitori dei flussi pirata. Chiunque - compresi i 650 veneti e gli 80 friulani - avesse provato a collegarsi ai siti era stato reindirizzato ad un pannello informativo che avvertiva del sequestro del sito e del fatto che i dati di connessione erano tracciati.
 

IL PRECEDENTE
Le analisi di Finanza e procura hanno permesso di individuare l’esistenza di un nuovo sistema di gestione dei flussi informatici chiamato “Stream Creed”, che risulterebbe derivare dal codice sorgente della già nota “Xtream Code”, piattaforma pirata mondiale che il nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Finanza aveva smontato nel 2019.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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