«Venditore abusivo inseguito da sei agenti tra i bagnanti». Lettera di protesta al sindaco

Mercoledì 27 Luglio 2022 di Diego Degan
CHIOGGIA Alcuni venditori ambulanti in spiaggia
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CHIOGGIA - Si possono inseguire di corsa i venditori in mezzo alle sdraio e agli ombrelloni, rischiando di travolgere anche i bambini che giocano o le persone che prendono il sole? C’è chi, come Maida Chiereghin, pensa di no e lo ha scritto al sindaco, Mauro Armelao, chiedendogli di fare in modo che non accada più.

La donna descrive una scena in cui «un uomo terrorizzato arriva correndo inseguito da 6 agenti con il chiaro intento di acciuffarlo, cosa che avviene fra le sdraio e i giocattoli dei bambini terrorizzati e gli adulti indignati». L’uomo è un venditore irregolare, uno «spacciatore abusivo di pareo e ninnoli vari» dice ironicamente la Chiereghin, e gli inseguitori sono agenti della polizia locale.

Ma perché questa scena da Far west? «Negli ultimi anni, seguendo anche le “indicazioni” dei commercianti, i vari sindaci che si sono succeduti alla guida del comune di Chioggia hanno organizzato delle “task force” con il chiaro obiettivo di combattere il crimine commerciale», ricorda la donna. Con risultati, in realtà, non risolutivi: migliaia di pezzi sequestrati da inventariare e mandare al macero hanno aggravato il lavoro della polizia locale e decine di migliaia di euro di sanzioni non pagate hanno gravato sul bilancio del Comune come debiti di dubbia esigibilità. 
 

EX PRESIDENTE
E il commercio abusivo continua a prosperare, tanto che l’ex presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, anche recentemente, continua a invocare le sanzioni ai compratori che, però, sono difficili (tecnicamente) e impopolari. Alla fine restano solo le azioni di forza come quella attuale e quella «qualche anno fa, sempre nello stesso stabilimento balneare, dove un altro manipolo di agenti, quella volta munito di potenti quad, inseguirono il venditore di turno, facendo spericolate gimkane fra ombrelloni e bagnanti, rischiando di travolgere mio nipote che all’epoca aveva 7 o 8 anni». Aggiunge la Chiereghin che «sicuramente questi poveracci non hanno la licenza di venditori ambulanti, la merce che vendono è chiaramente contraffatta e compiono illeciti amministrativi (e penali, ndr) ma sicuramente sono anche esser umani che hanno il diritto se possibile, di conciliare il pranzo con la cena e, pur con tutta la più buona volontà, è impossibile capire il trattamento loro subito. Per finire egregio sindaco, la prego caldamente di riportare tutto quanto nell’alveo delle cose normali. 
 

COMUNE
Sulla vicenda il comandante delle Polizia locale, Michele Tiozzo, non commenta: «È giusto che risponda il sindaco». Ma la replica non è ancora arrivata
 

Ultimo aggiornamento: 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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