​Tim mette sul mercato il Future center di Rialto

Domenica 18 Novembre 2018 di Elisio Trevisan
Tim mette sul mercato il Future center di Rialto
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I gioielli di Tim nella terraferma veneziana sono già in dismissione o comunque in riorganizzazione ma il vento delle novità decise dal Gruppo soffia forte anche in centro storico a Venezia dove il Tim Future Center a due passi da Rialto è stato affidato a un fondo perché effettui tutte le valutazioni del caso in vista di una sua valorizzazione e vendita a qualche investitore interessato a quell'ex convento cinquecentesco che si affaccia su campo San Salvador e costituisce un'oasi di pace con tanto di chiostri, nel cuore dei principali percorsi turistici ma allo stesso tempo isolato. L'unico problema tecnico da superare è che, oltre alla parte culturale, l'edificio ospita una delle centrali di telecomunicazione più importanti e quindi bisognerà trovare un nuovo immobile dove trasferirla e non sarà una cosa da poco perché è piuttosto grande. Non c'è, insomma, una difficoltà legata all'eventuale  trasferimento dei dipendenti, come avviene invece in terraferma, ma di impianti. Quando e se l'operazione andrà in porto, però, non c'è motivo di pensare che la centrale diventi un problema insormontabile.
LA STORIAIl Tim Future Center è un esempio virtuoso di come una grande azienda può utilizzare un immobile per dare un segno identificativo e culturale a una città: l'ex convento, anche tramite collaborazioni con alcune università, tra cui Ca' Foscari, ospita attività di alta formazione, laboratori specializzati e team di progetto interdisciplinari ed internazionali, un punto di ricerca avanzata nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione. Che cosa fanno soprattutto? Studiano e ideano soluzioni per le Smart Cities in ambito culturale e turistico: prendono a modello Venezia per valorizzare il patrimonio artistico, culturale e ambientale, e per promuovere modi diversi e sostenibili di visitare una città. L'edificio è anche visitabile: oltre ai chiostri e all'antico convento, la cui sala del refettorio è affrescata dal manierista Fermo Ghisoni, ospita varie mostre temporanee anche in collaborazione con la Biennale di Venezia.
Tra i gioielli di Tim nel veneziano, insomma, è senza dubbio quello più appetibile e importante e quello che più si presta a ogni genere di valorizzazione, compresa quella ricettiva anche se il Comune ha detto stop ai nuovi alberghi nel cuore di Venezia.
L'operazione, ad ogni modo, è ancora allo studio e tempo per decidere cosa fare di quell'edificio ce n'è, e si potrebbe decidere di mantenere comunque anche la sua funzione culturale e di ricerca salvaguardando un patrimonio importante cittadino.
A differenza della terraferma mestrina dove la situazione è già più definita con la torre gigante di piazzale San Lorenzo Giustiniani a Zelarino in corso di dismissione per essere forse messa in vendita, e la sede storica di via Carducci a pochi metri da piazzale Donatori di Sangue per la quale Tim non ha rinnovato il contratto di affitto nonostante un forte sconto del 40% proposto dalla proprietà dell'immobile. 
IL PERSONALEI dipendenti di via Carducci sono stati spostati in parte nella vicina sede ristrutturata di proprietà Tim che si affaccia su piazzale Donatori di Sangue a fianco delle Poste, parte nell'edificio di via Esiodo alla Bissuola, parte nel palazzo di via Torino e qualcuno, in seguito alla riorganizzazione delle mansioni, anche fuori provincia.
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