Venezia, velox e telelaser in acqua: multe in arrivo per le barche che superano i limiti di velocità in Laguna

Giovedì 4 Agosto 2022 di Michele Fullin
Venezia, velox e telelaser in acqua: multe in arrivo per le barche che superano i limiti di velocità in Laguna
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VENEZIA - A Venezia e in laguna le imbarcazioni e i natanti che rispettano i limiti di velocità si contano sulle dita di una mano, i controlli promessi ancora non si vedono in giro, almeno nelle ore da noi monitorate, che sono poi quelle in cui il traffico è più sostenuto.

Forse è la paura che il lavoro svolto nel fare i controlli (interforze, erano previsti ma li fa per lo più la polizia locale), istruire i verbali e inviare le sanzioni venga vanificato da un ricorso in cui si contesta che le norme del codice della strada non sono applicabili alla laguna di Venezia.

Velox e telelaser in Laguna

Ebbene, tutto questo è destinato a finire, se il Ministero delle Infrastrutture troverà il tempo per definire una determina, un regolamento, un decreto per dare attuazione all’ordine del giorno presentato alla Camera dal deputato Nicola Pellicani (Pd) e accolto dal Governo a margine del voto al Decreto Infrastrutture. Questo documento impegna lo Stato ad installare in laguna i “velox”, come avviene sulla strada, per multare chi sfreccia in laguna, ma anche prevede i sistemi senza accertatore come il nuovo Sisa (Sistema sanzionatorio, che fa coppia con MoMa, il monitoraggio del traffico) installato dal Comune e già operativo al momento solo a scopo informativo.

Il testo del documento spiega tutto e toglie finalmente ogni dubbio: “gli organi competenti possano utilizzare o installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza dell’osservanza dei limiti di velocità - compresi quelli per il calcolo della velocità media su tratti determinati - purché approvati o omologati, anche senza la presenza o il diretto intervento degli agenti preposti e a prevedere altresì che la violazione debba essere documentata con sistemi fotografici, di ripresa video o con analoghi dispositivi che, nel rispetto delle esigenze correlate alla tutela della riservatezza personale, consentano di accertare, anche in tempi successivi, le modalità di svolgimento dei fatti costituenti illecito amministrativo, nonché i dati identificativi”.

MoMa e SiSa, hanno preso il posto di Argos, ora smantellato. Il nuovo sistema, per il quale Venis ha bandito una gara europea, è attualmente il meglio che la tecnologia possa permettere e e svolge il compito di monitoraggio del traffico (MoMa) e, quando sarà possibile, farà il ruolo di “poliziotto” (il SiSa, acronimo di Sistema sanzionatorio). Un sistema per adesso limitato ai canali della città ma in futuro estensibile a piacimento. Il sistema sanzionatorio non è in esercizio a causa del rallentamento dell’iter di approvazione per una grave lacuna della nostra legislazione: il Codice della navigazione non ammette strumenti di rilevazione automatica della velocità. Ecco che l’intervento del Governo, stimolato dalla Camera, dovrebbe essere risolutivo.

«Indietro non si torna - commenta Pellicani, che è anche capogruppo Pd in commissione Ambiente - l’ordine del giorno rappresenta un impegno atteso da tempo che finalmente è nero su bianco, scritto su un atto parlamentare al quale il Governo non può sottrarsi. Il Decreto Infrastrutture comprende anche altre importanti misure per Venezia, in particolare in relazione alla nomina dei vertici dell’Autorità per la laguna, rinominata Nuovo Magistrato alle Acque. Prevede - ricorda - inoltre la possibilità di estendere gli approdi provvisori per le grandi navi a Chioggia e nelle more del Piano Morfologico, consentirà all’Autorità Portuale di compiere gli interventi necessari per garantire l’operatività del porto, nonché le opere di manutenzione del Mose alle bocche di porto».

Ultimo aggiornamento: 21:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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