4 maggio a Venezia. Caos nelle ore di punta sui vaporetti: risse, spintoni, male parole e anche una marinaia aggredita

Martedì 5 Maggio 2020 di Tomaso Borzomì
4 maggio a Venezia. Caos nelle ore di punta sui vaporetti: risse, spintoni, male parole e anche una marinaia aggredita

VENEZIA Aggressioni ai marinai, male parole, gente bloccata negli imbarcaderi, corse saltate e disagi soprattutto nelle ore di punta, come nel caso di Lido e Punta Sabbioni (ne riferiamo sotto). L'inizio della Fase 2 ha generato una mattinata di vera e propria passione per gli utenti del servizio pubblico di trasporti locale a Venezia. A causare la ressa è stata anche la percezione da liberi tutti che ha fatto sì che le persone abbiano scelto di uscire subito, dopo due mesi di clausura. 

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RISSE
Alla Giudecca e, secondo alcuni testimoni, anche all'Arsenale, addirittura si è arrivati alle mani. Attorno alle 10.30 alla Palanca, una volta subìto lo stop dalla marinaia a causa della raggiunta capacità massima, un passeggero non si è rassegnato, ha tentato di saltare il barcarizzo e, non riuscendoci, l'ha aperto spingendo via la marinaia e salendo ugualmente sul mezzo. Nell'isola i disagi si sono susseguiti lungo tutta la mattinata, a partire dalle prime ore del mattino, sia in entrata che in uscita. In media, a salire erano al massimo dieci-quindici persone, non sufficienti a soddisfare le necessità dei cittadini, che si trovavano così costretti ad aspettare anche due corse (40 minuti) per poter andare al di là del canale. Per non parlare dei furbetti che entravano dall'uscita sorpassando chi si trovava in attesa. Il risultato è stata una costante presa di posizione contro l'azienda e le sue decisioni, anche se i più maltrattati erano sempre i marinai, costretti a far fronte agli insulti. 

PASSEGGERI A TERRA
Attorno a mezzogiorno a San Basilio sono state fatte salire solo sette persone per poter andare verso Sacca Fisola, lasciando all'interno dell'imbarcadero una trentina di persone, che non sono riuscite a trattenersi nei confronti dell'equipaggio. Alcuni marinai si sono anche sentiti dire che così non si può andare avanti e dagli imbarcaderi la gente minacciava di chiamare le forze dell'ordine. L'azienda ha fatto sapere di aver registrato alcune difficoltà soprattutto in alcune fasce orarie, ma allo stesso tempo chiarisce che il messaggio liberi tutti non è reale, bensì che ci si possa muovere solo per motivi specifici. Contestualmente, ha però garantito che le situazioni calde saranno monitorate nei prossimi giorni, al punto di rendere possibile una eventuale correzione del tiro proprio laddove si rendesse necessaria l'introduzione di sostegno, compatibilmente con le risorse disponibili.

LE PROTESTE
«A piazzale Roma - segnalava un altro pendolare su Faceobok- una signora è rimasta a terra si è messa a piangere perché doveva andare al funerale della nonna. Il vaporetto è ripartito dopo aver chiuso la sbarra e a quel punto io e altri passeggeri lo abbiamo bloccato dicendo al capitano che saremmo scesi per lasciare il posto a lei e ad altri che la accompagnavano». 
Dalla Giudecca le voci chiedono più collegamenti almeno con le altre sponde, come avviene durante gli scioperi. «Siamo rimasti a terra, il marinaio si è dovuto attenere alle regole, lasciando una ventina di persone giù. L'episodio è destinato a replicarsi. Anche al rientro dalle Zattere è capitato lo stesso. Sull'organizzazione del servizio si può fare sicuramente di più, o tornare alla frequenza di dodici minuti o almeno mettere un traghetto», spiegava un residente. L.R., anche lei residente, invece contestava: «Mi sono mossa per andare in banca, di tutte le fermate che ho visto, le situazioni peggiori erano alla Palanca e alle Zattere, con tanta gente che brontolava per esser stati lasciati a terra. Situazione migliore a piazzale Roma e Stazione, dove c'era poca gente. Avremmo bisogno almeno di un traghetto». Tante le situazioni limite registrate, per quel che riguarda gli accessi al Civile i motoscafi sono stati costretti a lasciare a terra persone sia alle Guglie che ai Tre Archi, Sant'Alvise e Madonna dell'Orto, con attese che quindi arrivavano all'ora, dato che è la frequenza del 5.1 e 5.2.
Tomaso Borzomì

Ultimo aggiornamento: 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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