Caos e ritardi dei vaporetti a Venezia: sale la protesta dei cittadini

Mercoledì 26 Ottobre 2022 di Tomaso Borzomì
Caos e ritardi dei vaporetti: sale la protesta

VENEZIA - L’eccellenza è diventata una speranza. Se una volta il passaggio dei vaporetti spaccava il minuto, oggi l’auspicio è che sia diventata un’indicazione di massima. Almeno per quello che riguarda le cosiddette “circolari”. I tempi di percorrenza delle linee giracittà, 4.1/.2 e 5.1/.2 non trovano pace, se d’estate il tempo di giro si dilatava a un’ora e trenta, permettendo di accogliere e sbarcare i passeggeri senza incorrere in ritardi clamorosi, quest’anno è rimasto sempre di un’ora e venti.

Con le conseguenze che sono sotto agli occhi di chiunque giri per la città. Basta infatti osservare l’emblematica foto scattata nel pomeriggio di lunedì a “Faro”, in cui non si riescono nemmeno a contare le persone in attesa di salire a bordo dei mezzi. Naturale che i tempi per imbarcare e sbarcare, oltre a quelli di attesa dei bis, facciano dilatare le percorrenze, con il rischio di dover spingere sulla manetta, aumentando anche il moto ondoso.

Almeno da oggi a Santa Marta sarà ripristinato il pontile, rimasto scoperto per tutta l’estate. In questo ottobre “estivo” ritardi, gente che viene lasciata a terra e code improponibili sono una costante che sta pericolosamente diventando la normalità. Pericolosamente perché le reazioni rischiano di essere quelle di chi, spazientito, è andato oltre ai limiti con aggressioni verbali e fisiche nei mesi dello scorso anno e del precedente. Un problema sottolineato sia dai passeggeri, stufi di non avere servizi di trasporto, che dei lavoratori, impauriti nell’affrontare situazioni che per ora sono solo un ricordo. Oltre a questo, c’è il timore per il covid, perché i passeggeri costretti a stretto contatto l’uno con l’altro, senza mascherine, tra uno starnuto e un colpo di tosse, rischiano di ammalarsi proprio a bordo dei mezzi pubblici. In questo inizio di settimana la linea 4 lasciava costantemente (nei pomeriggi) a terra persone a Cimitero, Fondamente Nove e Murano, visto che in uscita dall’isola ci sono i turisti, mentre in entrata ci sono i residenti che desiderano tornare a casa. Le ripercussioni cadono a cascata sul resto della tratta, dove alla Giudecca non si riesce a salire, i residenti sono costretti a preferire la linea 2 per il forte afflusso. Il momento critico è tra le 16 e le 18 quando il deflusso da San Zaccaria dei pendolari non concede tregua. Se poi si pensa di salire con un carrello della spesa, oggi non ci può più permettere nemmeno il lusso di provarci, visto che lo spazio non c’è. E tantomeno per un passeggino per portare un bambino. La stessa situazione si vive sulla linea 5, che nella tratta tra Giardini e San Zaccaria-Zattere soffre, con persone lasciate a terra e i nervi che diventano sempre più tesi.

C’è così il capitolo eventi. Venezia nei fine settimana è sempre un’attrazione, durante la settimana, lo stesso, perché tra musei e bellezze varie, il pretesto per visitarla è costante. Però tra le partite di calcio, una volta la Vespucci, oppure la mostra del cinema, la Biennale, e a breve il ponte dei Morti, per un motivo o per l’altro non c’è mai tregua. La situazione per chi vuole muoversi in città è oggettivamente di difficoltà, che alla luce dei nuovi orari, in cui Actv ha annunciato “qualche lieve taglio nella fascia serale” rischia di suonare come una delle peggiori Cassandre. Un esempio riguarda quello che potrebbe accadere in caso di malfunzionamento di un mezzo o di malore e quindi di assenza di un equipaggio. Lo spunto lo offre l’avaria occorsa alla linea 2 al Redentore lunedì alle 17.45. L’episodio è accaduto proprio nella fascia oraria che dovrebbe vedere il diradamento da 12 a 20 minuti. Qualora succedesse in quel periodo, significherebbe che un residente di un’isola sarebbe costretto ad una attesa di 40 minuti, vista l’impossibilità di salire a bordo del 4.

Ultimo aggiornamento: 07:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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