Covid e vaccino. Quarta dose, in Veneto Ulss in ordine sparso. La Regione: «È per tutti»

Il dg di Venezia: «Solo ai 55-58enni, meglio se fragili». Finora coperto il 6,4% dei residenti

Giovedì 13 Ottobre 2022 di Angela Pederiva
Covid e vaccino. Quarta dose, in Veneto Ulss in ordine sparso. La Regione: «È per tutti»
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L'allarme è stato lanciato ieri dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere: «Tutti coloro che sono arrivati in Terapia intensiva risultano essere sprovvisti della copertura vaccinale della quarta dose». Ma in Veneto non è uniforme l'accesso al cosiddetto secondo booster per chi ha meno di 60 anni e non è un soggetto fragile.

Nonostante l'iniezione sia stata espressamente autorizzata sia dal ministero della Salute che dalla Regione, infatti, al momento le Ulss sembrano muoversi in ordine sparso.


LA PRENOTAZIONE
Dai riscontri che arrivano dai vari territori, risulta per esempio che l'Ulss 6 Euganea consenta già dall'inizio di ottobre la prenotazione online per tutti gli ultra 12enni, indipendentemente dall'età e dalle condizioni di salute. Lo stesso servizio è garantito tramite il portale aziendale, a partire da questa settimana, anche dall'Ulss 2 Marca Trevigiana. Ma dalla provincia di Treviso arrivano segnalazioni di farmacie che impongono il tetto anagrafico, peraltro nemmeno di 60 anni, bensì di 65. Inoltre l'Ulss 3 Serenissima ammette solo una deroga, e soltanto con accesso libero, per chi si avvicina al profilo di rischio: «Se viene una persona di 55-58 anni, a maggior ragione se fragile, noi non mandiamo via nessuno», ha dichiarato ieri il direttore generale Edgardo Contato.


LE CIRCOLARI
Ma qual è la regola? La circolare del 23 settembre firmata da Giovanni Rezza (ministero della Salute), Nicola Magrini (Agenzia italiana del farmaco), Silvio Brusaferro (Istituto superiore di sanità) e Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità) sui nuovi vaccini bivalenti Pfizer e Moderna, cioè studiati sia per il virus originario che per le varianti di Omicron, ne «raccomanda prioritariamente l'utilizzo» per ultra 60enni, soggetti fragili, sanitari, ospiti e operatori delle case di riposo, donne in gravidanza. Poi però viene aggiunto: «Tali vaccini, tenuto conto dell'indicazione di utilizzo autorizzata da Ema e Aifa, potranno, comunque, essere resi disponibili su richiesta dell'interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni». Non a caso la Regione, nel comunicato del 1° ottobre, specifica quali sono le categorie prioritarie e conferma l'opportunità «per tutte le persone dai 12 anni in su che ne facciano richiesta».


I DATI
Perché allora non tutte le Ulss aprono le prenotazioni? L'assessore regionale Manuela Lanzarin si riserva di «verificare» il problema. Pare comunque già da escludere che si tratti di una questione di indisponibilità dei vaccini: all'inizio di ottobre è stato annunciato lo stoccaggio di «più di 1,1 milioni di dosi», a fronte di un'adesione alla campagna decisamente timida. Secondo il bollettino diffuso ieri, finora in Veneto sono state somministrate 313.160 quarte dosi (un decimo delle terze: 3.311.968), coprendo così solo il 6,4% della popolazione. Si tratta soprattutto di ultra 80enni (35,7%), seguiti dai 70enni (18,2%) e dai 60enni (11,6%), mentre le percentuali per i più giovani sono minime: 0,1% tra 12 e 19 anni; 0,3% tra 20 e 29; 0,4% tra 30 e 39; 0,5% tra 40 e 49; 1% tra 50 e 59. Ad ogni modo ai dg il 6 ottobre è arrivata una nota di Francesca Russo, direttore regionale della Prevenzione, che ribadisce la possibilità della quarta dose per tutti gli over 12.


L'INFLUENZA
Nel frattempo alle Ulss è stata data indicazione di anticipare la vaccinazione antinfluenzale: da questa settimana a domicilio e nelle Rsa, in ambulatorio dal 17 ottobre. La campagna comincerà il 24 ottobre nelle farmacie, dove grazie all'accordo con Federfarma Veneto, la somministrazione sarà gratuita per gli ultra 60enni e i soggetti fragili. «Ormai siamo pronti a partire», dice il presidente Andrea Bellon. Il professor Vincenzo Baldo, numero uno triveneto della Società italiana d'igiene, non ha dubbi: «Il consiglio principale è quello di vaccinarsi».

Ultimo aggiornamento: 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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