Vaccini, in arrivo 5850 dosi ma a dicembre i decessi sono 415

Martedì 29 Dicembre 2020 di Nicola Munaro
Il dottor Fabio Presotto, primario di Medicina, e primo vaccinato Covid all’Angelo di Mestre

Le nuove dosi di vaccino sono già in viaggio.

Arriveranno nelle prossime ore e verranno conservate in un frigorifero a meno 80 gradi all’interno dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, struttura hub per la sanità del Veneziano. Sono 5.850 destinate sia all’Ulss 3 (4.410 fiale) che all’Ulss 4 (1.440 sieri) e basteranno per una settimana. Poi dal 4 gennaio ne arriveranno ancora 5.850 così come altrettante verranno stoccate nel frigo a -80 gradi dall’11 gennaio e dal 18 gennaio. Le ultime dosi di questo primo lotto (3.900 da dividere, come le precedenti, tra le due Ulss dell’area metropolitana) verranno portate a Mestre a partire dal 25 gennaio a chiudere quella partita di 27.300 dosi di vaccino Pfizer da inoculare a quanti lavorano in ospedale, nelle case di riposo, agli anziani ospiti nelle residenze e ai lavori di pubblica utilità. Poi, da febbraio, ecco che pian piano il siero tanto atteso per dare scacco matto al coronavirus, dopo dieci mesi di azioni in difesa, verrà esteso a tutta la popolazione come previsto dal piano di vaccinazione nazionale. Intanto però già entro la fine dell’anno il vaccino farà il suo ingresso nelle residenze per anziani del Veneziano. Quella di ieri, in attesa delle nuove 5.850 dosi di siero, è stata una giornata di pianificazione per le due aziende sanitarie del territorio metropolitano. L’obiettivo, riuscito, è che tra domani e dopo ci siano le prime vaccinazioni all’interno delle case di riposo, non solo per gli operatori sanitari ma anche per gli anziani, vero fronte dell’emergenza sia ad aprile, durante la prima ondata, che tra fine novembre e inizio dicembre, quando il virus è tornato a mordere ancora più forte di prima. E mentre ai centralini dell’Ulss 3 Serenissima (che domenica ha vaccinato 110 dipendenti dell’Azienda) non sono arrivate richieste di persone che chiedevano informazioni per mettersi in lista d’attesa - saranno le aziende sanitarie a chiamare con una lettera - dall’Ulss 4 Veneto orientale fanno sapere che tutti i 45 vaccinati di domenica stanno bene e non hanno avuto nessuna reazione e dal canto suo l’Ulss 4 sta preparando un piano vaccini per la popolazione che invierà alla Regione. L’idea del dg Carlo Bramezza è quella di avere almeno una struttura di riferimento ogni ventimila residenti e una delle ipotesi rimane quella di replicare il piano antinfluenzale con i palasport. Sul fronte dei contagi e dei puri dati numerici, i giorni che portano alla fine di dicembre non fanno altro che confermare l’andamento sempre peggiore della situazione classificando l’ultimo mese del 2020 come il peggiore da quando, il 22 febbraio, il nemico invisibile ha bussato alle porte del Veneziano. Un mese nel quale il numero dei decessi in un modo o nell’altro legati alla pandemia, ha quasi raddoppiato il numero dei decessi di novembre. E a novembre c’erano state 248 croci. Scendendo nello specifico, nella giornata di ieri ci sono stati 614 nuovi positivi che portano a 37.379 il monte totale delle persone che hanno incontrato il coronavirus sulla propria strada. Gli attualmente positivi sono così risaliti a quota 12.444 con i ricoverati che, per via di 19 nuovi ingressi in ospedale, hanno visto il numero delle persone allettate crescere a 598, 68 delle quali intubate in Terapia intensiva. Ma la vera cartina di tornasole della virulenza del nemico invisibile - anche perché sfugge all’aumento dei tamponi, che è innegabile - sono i decessi. Ieri il Veneziano ne ha registrati altri 16 che, ormai, è di poco al di sopra della media giornaliera. In tutti i decessi dall’1 marzo - giorno della prima croce - sono 1.041: di questi 415 si sono registrati dall’1 dicembre a ieri, e a chiudere il mese orribile mancano ancora tre giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci