MESTRE Sui vaccini non si scherza più. Per oltre la metà delle famiglie veneziane che hanno presentato l’autocertificazione potrebbero aprirsi le porte dei tribunali. I carabinieri, infatti, qualche giorno fa hanno fatto visita agli uffici comunali per una prima fase di indagine. A raccontarlo è il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che, dall’auditorium dell’M9 (appena intitolato a Cesare De Michelis in occasione dell’apertura del Festival della politica), coglie lo spunto per lanciare un monito alla legalità. «Temo che avremo delle sorprese: il sospetto è che molte non siano regolari».
PRIMI CONTROLLI
Le dichiarazioni dei genitori sono state controllate a campione e trasmesse all’Ulss 3. Quelle che non rispettano le regole finiranno alla Procura della Repubblica. «Qui si va sul penale ed è inutile dire che le regole sono regole, e che vanno rispettate» aggiunge il sindaco. Il Comune non dispone ancora di dati ufficiali, ma secondo indiscrezioni a essere finte sarebbero circa 20 dichiarazioni. Non poche se si conta che in tutto il comune di Venezia le autocertificazioni, tra nidi e scuole dell’infanzia, sono 34. Più della metà, quindi, ora potrebbe rischiare la denuncia e sanzioni penali. Una piccola minoranza, comunque, rispetto al totale dei2.400 bambini, tra nidi e asili, vaccinati quindi quasi al 99%. A dare il via libera a questa nuova fase di controlli incrociati, anche il fatto che la vicenda dei vaccini proprio ieri avrebbe registrato un clamoroso dietrofront a Roma: sarebbe infatti pronto un emendamento della maggioranza che sopprime un comma del decreto Milleproroghe che avrebbe reso non obbligatori i vaccini per i bambini di materne e asili. In sostanza torna il principio stabilito dal governo precedente: i bimbi non immunizzati restano fuori da scuola. Un cambio di rotta che appunto mette a rischio le famiglie in caso di falsa dichiarazione, ma che farebbe sbarrare l’ingresso a scuola ai loro figli. Nell’ultimo aggiornamento l’assessore alle Politiche educative Paolo Romor aveva comunicato i dati in mano al Comune: «Tra nidi e infanzia contiamo circa cinque casi senza documentazione completa, ma ovviamente i genitori potrebbero presentarla nei prossimi giorni». In ogni caso, stando ai numeri ufficiali forniti dalla Regione i non in regola tra 0 e 6 anni in provincia non sono pochi: nel territorio dell’Ulss 3 se ne contano 1.834(di cui 542 con appuntamento) e in quello dell’Ulss 4 del Veneto Orientale 593, di cui 187 con appuntamento. Ovviamente non è detto che tutte queste famiglie intendano mandare i bambini all’asilo. Certamente tra loro ci sono i “no-vax” irriducibili
Melody Fusaro
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