Vaccini, dopo Marghera, l'Ulss 3 chiude anche gli altri grandi centri

Sabato 10 Aprile 2021 di Davide Tamiello
Vaccini, J&J non basta. Dopo Marghera, l'Ulss 3 chiude anche gli altri grandi centri

VENEZIA - Il paradosso è che giovedì, con oltre 5mila dosi tra i vari centri vaccinali dell'Ulss 3 (5.113, per l'esattezza), si era raggiunto il record giornaliero di somministrazioni dall'inizio della campagna, un passo in più verso la tanto agognata quota seimila. Dall'apice allo stop, perché da ieri il maxi hub di Marghera, il PalaExpo, è chiuso per mancanza di vaccini. Una carenza di siero che, a ruota, costringerà a mettere in pausa anche tutti gli altri grandi centri: Mirano, Dolo, Chioggia e Venezia (piazzale Roma e Marittima) chiuderanno i battenti martedì e mercoledì.

«In questi due giorni - precisa il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato - le vaccinazioni proseguiranno in ospedale».

La prossima sarà una settimana da maglia nera, e non per colpa dell'azienda sanitaria lagunare: il problema restano sempre le forniture. Sono attese, per mercoledì, 1.700 dosi di Astrazeneca e 16.800 di Pfizer (di cui 6.600 per le seconde dosi e 6mila per utenti già prenotati): giovedì 15 aprile, quindi, riapriranno i centri (PalaExpo compreso) ma le scorte a questi ritmi verrebbero bruciate nel giro di tre giorni. «Stiamo quindi aprendo, con oculatezza - spiega il responsabile della campagna vaccinale, Luca Sbrogiò - nuove limitate possibilità di prenotazione, distribuendole nelle varie sedi per venire incontro in modo uniforme alla richiesta di tutti i territori». Si cercherà di traghettare la macchina con cautela fino al mercoledì successivo, quindi, quando arriveranno altre 16mila dosi di Pfizer e 5mila di Astrazeneca. Intanto, tra giovedì e ieri si sono aperti duemila nuovi posti prenotabili (i cosiddetti slot) riservati agli over 80. 


JOHNSON&JOHNSON

Settimana nera da un lato, ma rosea dall'altro, visto che arriverà anche la prima (micro) fornitura del nuovo vaccino Johnson&Johnson. Poche dosi (si parla di circa 15mila per tutta la regione) ma che potenzialmente potrebbero essere la spallata decisiva alla campagna dell'Ulss 3. Anche perché questo siero non ha bisogno di richiamo: avendo una inoculazione monodose, i tempi verranno quindi dimezzati. A chi verrà somministrato? «Ancora non abbiamo le schede tecniche, è prematura qualunque valutazione», sottolinea Contato. Dovrebbe essere però l'azienda sanitaria veneziana a ricevere l'incarico di organizzare la logistica regionale per il nuovo vaccino. L'Ulss pensa ad ampliare ulteriormente la macchina per la campagna: nei prossimi giorni verranno aggiunti all'artiglieria vaccinale un drive through (identico a quello utilizzato per i tamponi: verrà deciso nei prossimi giorni dove collocarlo) e un'unità mobile. 



CALENDARIO E NOVAX

La priorità, in questo momento, resta tutelare gli ultraottantenni. «Con ogni dose disponibile - aggiunge Contato - siamo impegnati a vaccinare la fascia più anziana. Entro il mese tutti gli over 80 disponibili alla vaccinazione o si saranno iscritti attraverso il Cup e il portale, o saranno chiamati dai nostri operatori per effettuare insieme l'adesione, o saranno vaccinati a domicilio: tutti saranno raggiunti con certezza. Non verrà vaccinato solo chi si rifiuterà categoricamente». Rifiuto che non è consentito, invece, al personale sanitario. Finora sono circa un migliaio gli operatori dell'Ulss 3 (per la maggior parte Oss) che non si sono fatti somministrare il siero. «Non è detto che siano tutti novax - spiega il direttore sanitario Giovanni Carretta - alcuni hanno esigenze cliniche precise. Abbiamo già inviato loro una comunicazione bonaria, siamo certi che arriverà una risposta positiva». «Chi ha scelto la missione sanitaria come mestiere - gli fa eco il direttore generale - deve capire che il non vaccinarsi è una scelta che può mettere a rischio la salute dei pazienti». Prosegue senza sosta, nel frattempo, la vaccinazione a domicilio dedicata ai grandi anziani: gli Usca stanno andando al ritmo di 150 dosi al giorno. I vaccinati a domicilio sono le persone nate tra il 1910 e il 1926. A loro è stato somministrato il Moderna (vaccino che, peraltro, non è arrivato nelle ultime forniture: al momento c'è uno stoc di sicurezza per garantire a tutti la seconda dose). Per il momento a ricevere il siero a casa sono stati in 2.700, circa il 55% del totale. L'obiettivo dell'Ulss è arrivare al 100% nel giro di dieci giorni.

Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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