Von der Leyen a Venezia: la presidente della Commissione Europea promette 6 miliardi per rifare il Po

Sabato 27 Maggio 2023 di Tomaso Borzomì
Von der Leyen a Venezia: la presidente della Commissione Europea promette 6 miliardi per rifare il Po

VENEZIA - Sei miliardi per ripristinare il letto del Po. È l'annuncio che la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen ha fatto ieri a Venezia nel corso della sua prima visita in laguna, dopo il sopralluogo nelle terre alluvionate dell'Emilia Romagna. Parte dei fondi previsti per il piano "Next Generation Eu", ha detto Von der Leyen, saranno destinati al principale fiume italiano.
La presidente a Venezia ha partecipato a un evento collaterale alla XVIII Biennale di Architettura dal titolo "Radical yet possible future space solutions", promosso dal New European Bauhaus in partnership con l'ateneo veneziano Iuav. «L'Italia - ha detto Von der Leyen durante l'incontro con la curatrice di Architettura, Lesley Lokko - ha sofferto ancora il devastante impatto del cambiamento climatico. Sono stata in Emilia Romagna e ho visto l'incredibile ammontare di fango. La prima impressione è stata quella dello sforzo per sopportare il colpo, ma allo stesso modo sono stata colpita dalla incredibile reazione delle persone, che hanno lavorato nonostante la fatica per ripulire. Uno sforzo immane di solidarietà con "angeli volontari" che aiutavano gli agnelli nel fango. Persone venute da Francia, Belgio, Slovacchia, Slovenia. E al loro fianco, l'Unione Europea. È giusto poter dire a queste persone che non sono sole, non siete soli, l'Europa è con voi: "Tin bota" (in romagnolo, ndr)».
Quindi l'annuncio: «Sarà ripristinato il letto del fiume Po, con interventi di rimozione del cemento e riattivazione del verde lungo le rive, per lasciare spazio alla natura...

per ridurre i rischi di inondazioni e frane. Dobbiamo fare della natura il nostro partner nella lotta contro i cambiamenti climatici».

SOSTENIBILITÀ

Tra i tanti temi nell'ora spesa all'interno dello Iuav, la presidente si è espressa sul tema della sostenibilità: «I danni che l'uomo ha fatto al clima sono visibili qui a Venezia, il livello del mare potrà salire di 30 centimetri fino al metro. Dobbiamo rallentare gli eventi e quindi anche la crescita dell'acqua. Possiamo evitare lo scenario peggiore, ma tutto dipende dalla velocità. Dobbiamo fare di tutto per combattere il cambiamento climatico e ridurre gli impatti, possiamo usare materiali naturali, innovazione sulle abitazioni esistenti». In seguito, le riflessioni si sono spostate sul concetto del nuovo Bauhaus, partendo da un pensiero di Palladio: «Il maestro del rinascimento, uno dei più influenti architetti di sempre, ha riscoperto tre principi che coincidono con il New European Bauhaus (durevoli, belli e utili). A cui si aggiunge quello della sostenibilità. Palladio diceva che bisogna rispettare il test del tempo, perché questo diventa sostenibilità. Un edificio deve però parlare al cuore, vogliamo dimostrare che anche il necessario può essere bello. E poi l'inclusione, nessuno deve esser lasciato indietro, questi sono i cardini su cui l'Europa rinascerà nuovamente».

UCRAINA

A proposito di rigenerazione urbana, non è mancato un passaggio accorato sulla situazione dell'Ucraina. Il conflitto con la Russia rimane centrale nell'agenda comunitaria: «Siamo orgogliosi di dire che lavoreremo fianco a fianco ai nostri amici ucraini, la ricostruiremo per i coraggiosi ucraini. Architetti, ingegneri e urbanisti dell'Unione Europea e dell'Ucraina stanno condividendo la loro esperienza su come ricostruire l'Ucraina in modo sostenibile... non solo come era, ma come i giovani ucraini vogliono che sia: più sostenibile, più inclusiva e anche più bella». Von der Leyen ha poi fatto un passaggio sul porto lagunare: «Sono stata molto felice di ascoltare dal sindaco, questa mattina, che il porto di Venezia è gemellato con il porto di Odessa per portare anche la conoscenza, l'esperienza e il modo sostenibile per ricostruire il porto ucraino».

FUTURO

Durante il dialogo con Lesley Lokko, la presidente ha anche parlato di futuro. Quando le è stato chiesto come si immagina i prossimi cinquant'anni, non ha esitato: «Sono un lungo periodo, più della mia aspettativa di vita. Penso che quello che dovremo fare sia dare di più al pianeta di quello che prendiamo. Ora stiamo facendo l'opposto».

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