VENEZIA - Dopo le cascate auree di Fabrizio Plessi, nella notte di piazza San Marco arrivano anche i giocatori di Fifa. Centro storico di Venezia di nuovo sotto ai riflettori. Led e luci bianche hanno sostituito i toni calde delle candele accese la settimana scorsa dalla produzione di “Mission Impossible”, di stanza a Palazzo Ducale per riprendere Tom Cruise nelle sue acrobazie da agente speciale.
Ad animare la scena è toccato al nuovo spot pubblicitario di PlayStation. L’iconica console per videogiochi di casa Sony ha scelto come location per il lancio della sua quinta e tanto attesa versione, in uscita in Europa il 19 novembre, il cuore della città sull’acqua.
CALCIO VIRTUALE
La nota pavimentazione a masegni della piazza è apparsa al mondo sotto forma di campo da calcio virtuale. Sul perimetro che da Torre dell’Orologio arriva a circa metà delle Procuratie, è stata infatti proiettata in notturna una partita di Fifa. Il match del celebre videogame di calcio, nato nel 1993, è stato disputato in diretta da due gamer connessi alla piattaforma online. L’allestimento tecnico ha però necessitato di un’amichevole di collaudo, ecco il motivo delle registrazioni sviluppate in più momenti. L’appuntamento ufficiale è stato pertanto preceduto dalle prove generali. Domenica sera infatti, in occasione di queste, la produzione della campagna pubblicitaria ha preso le misure del perimetro di gioco allo stadio “San Marco” attraverso una texture luminosa.
COLORI
Una griglia di luci fluorescenti, verdi, fucsia e azzurre, ha riadattato le intersezioni classiche del rettangolo in erba sintetica alla geometria della piazza. In un paio di giorni dunque le riprese saranno terminate. Sfruttando il buio e il flusso pedonale che si interrompe allo scoccare del coprifuoco alle 22, le evoluzioni dei due sfidanti selezionati sono state effettivamente messe in scena dai loro comandi sul joystick. Anche in questo caso, come in verità ultimamente accade, la partita è a porte chiuse, senza rumore di tacchetti né tifo del pubblico, se non quello riprodotto artificialmente sullo schermo. E così la realtà digitale sostituisce in modo sempre più lampante quella in carne ed ossa. Prende il suo posto affollando il panorama veneziano di movimenti virtuali. Dalle finestre dorate del museo Correr, illuminate dall’omaggio di Plessi alla città, al pavimento acceso dalle aree di rigore. Senza la musica dal vivo dei caffè, il via vai di visitatori e il rumore delle loro macchine fotografiche, San Marco sgranato dai quadratini dei pixel sembra addirittura trasformarsi nel setting fantascientifico di “Blade Runner”.