Umberto I ancora nel degrado, appello ai proprietari Canella per un progetto di rilancio

Martedì 28 Giugno 2022 di Alvise Sperandio
Umberto I ancora nel degrado, appello ai proprietari Canella per un progetto di rilancio

MESTRE - «Le zanzare pullulano, compresa, con tutta probabilità, la zanzara tigre. E pure le libellule, le zecche e i topi. Soprattutto, però, con questo grande caldo è tornato a levarsi un certo odore nauseabondo che è un bel problema».
Andrea Sperandio, presidente dell'associazione Mestre Mia, torna ad accendere i riflettori sul degrado dell'area dell'ex ospedale Umberto I, abbandonata dal 2008 e sempre in preda a sbandati in cerca di rifugi di fortuna come testimoniano i buchi che, puntualmente, vengono riaperti lungo la palizzata di perimetrazione. Di qui l'appello rivolto alla famiglia Canella, della catena dei supermercati Alì, proprietaria del terreno.
«Purtroppo non c'è mai stato modo di vedersi e parlarsi, saremmo onorati di poterlo fare per scambiare due parole nell'interesse della città - afferma Sperandio, rilanciando la richiesta di un incontro - Lo stato di abbandono e degrado è piuttosto in progressivo e in netto peggioramento, a tutto discapito della zona, di chi vi abita vicino e delle ormai poche attività commerciali che sono rimaste.

Chiediamo, nell'immediato, interventi di bonifica e pulizia a garanzia dell'igiene pubblica. Per il futuro vorremmo sapere se al masterplan di massima che ci è stato presentato, corrisponda un progetto concreto, con investimenti e tempi certi».


LA SITUAZIONE
L'attenzione è rivolta in particolar modo sul grande laghetto che si è venuto a creare con l'acqua piovana al netto della siccità dovuta alla scarsità di precipitazioni su quelle che erano le fondamenta del monoblocco bianco dell'ospedale. Una grande buca a forma di L peraltro non recintata e dunque molto pericolosa in caso di incursioni. Un vero e proprio mega stagno, di acqua putrida e stantia, che favorisce il proliferare della vegetazione e degli insetti che poi ovviamente non se ne restano fermi, ma volano in direzione delle case e dei negozi. «E' necessario che la proprietà metta in sicurezza l'area perché la vivibilità del circondario, a quanto ci viene riferito, ne sta risentendo parecchio sottolinea Sperandio Inoltre i varchi sulla palizzata ci confermano che tuttora ci sono persone che vanno e vengono, vivendo in condizioni piuttosto critiche. Sembra incredibile che a distanza di quasi quindici anni ancora non si sia trovata una soluzione per un'area così centrale e strategica per Mestre».
La richiesta d'incontro ad Alì trovo l'appoggio del Comitato per l'ex Umberto I che in questi anni ha promosso vari incontri di approfondimento e sensibilizzazione, chiedendo a gran voce la riqualificazione del compendio.


IL COMITATO E L'EX ASSESSORE
«Finora la proprietà ci ha sempre risposto di avere altri impegni e di non riuscire a dedicarci del tempo - spiega la presidente, Monica Coin - Se volessero darci questa opportunità avremmo molte idee da esporre e vorremmo descrivere anche le caratteristiche urbanistiche e ambientali particolari di alcune zone, come il triangolo compreso tra i vecchi padiglioni, nel contesto dell'attuale destinazione a verde pubblico». Intanto anche l'ex assessore Leandro De Rossi, che risiede da quelle parti, testimonia con foto il degrado legato al laghetto nell'ex ospedale, ma anche di altre situazioni tra cui l'ex Cup di via Antonio Da Mestre, parimenti abbandonato e oggetto anche di occupazioni, e villa Rina abbandonata nella vicina via Filzi. E aggiunge: «Anche il cantiere per la nuova pista ciclabile di via Circonvallazione è stato sospeso da mesi e non si sa perché. Siamo praticamente dietro piazza Ferretto eppure col passare del tempo le cose anziché migliorare continuano a peggiorare. A nome di un gruppo di residenti chiediamo conclude De Rossi che i responsabili della gestione del cosiddetto bene pubblico prendano coscienza di questi problemi e intervengano per garantire la sicurezza»

 

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