La Ue: stop alla pesca a strascico. «Ma così la flotta italiana affonda»

Domenica 30 Aprile 2023 di Maurizio Crema
La Ue: stop alla pesca a strascico. «Ma così la flotta italiana affonda»

VENEZIA - Pesca a strascico nel mirino dell'Unione Europea, a rischio un settore dove solo nel Veneto sono attivi 220 pescherecci per un migliaio di addetti. L'allarme arriva da Coldiretti Impresa Pesca: «La Ue affonda la flotta italiana vietando la pesca a strascico, cioè quella più produttiva della nostra marineria dalla quale vengono i due-terzi del pescato nazionale», la denuncia dell'organizzazione che lancia la mobilitazione degli imprenditori ittici contro le nuove norme europee volute dal Commissario alla Pesca ed all'Ambiente Virginijus Sinkevicius che, per Coldiretti, minacciano la sopravvivenza stessa del settore. «La situazione è molto preoccupante, siamo fortemente contrari a una politica comunitaria eccessivamente tarata sull'ambiente e per nulla attenta al contesto socio-economico della pesca italiana, peraltro una delle più attente al rispetto dell'ecosistema e da anni in prima linea nella raccolta in mare di plastica e rifiuti - spiega Alessandro Faccioli, responsabile Coldiretti Impresa Pesca Veneto e imprenditore rodigino -. Ricordo che in Veneto un terzo dei pescherecci, circa 220, pratica la pesca a strascico tra i porti di Chioggia, Pila, Caorle. Sono circa un migliaio di posti di lavoro in pericolo, gente che fa un mestiere faticoso e impegnativo che dalle nostre parti è diventata anche una forma d'arte. Garantiamo prodotti freschissimi, tracciati, per consumatori e ristoratori: sogliole, triglie, merluzzi, rombi, l'80% della nostra produzione sono pesci demersali di grande qualità. Se eliminiamo questa pesca cosa ci ritroveremo sulle nostre tavole dall'estero? La pesca a strascico in Adriatico poi è regolata in maniera stringente e nel nostro mare non c'è carenza di pesce».
«Si tratta di provvedimenti di grande impatto che prevedono l'eliminazione degli attrezzi più produttivi e le restrizioni delle aree di pesca fino al 30% degli spazi attualmente fruibili - informa una nota di Coldiretti -, in un arco temporale peraltro brevissimo, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030.

Una misura che vanifica anche i sacrifici fatti dalla marineria nazionale proprio sul fronte della sostenibilità. Basti pensare alle norme di contenimento dello sforzo di pesca nel Mediterraneo - ricorda Coldiretti Impresa Pesca -, in particolare per Adriatico e Mediterraneo Occidentale, avviate nel 2019 e seguite dai pescherecci italiani, che, a detta della stessa Commissione, cominciano a dare risultati positivi sulla conservazione delle risorse ittiche. Nonostante ciò, l'Ue rilancia e chiede ai nostri operatori di smantellare tutto, senza peraltro che siano stati previsti sostegni per la ristrutturazione e la riconversione della flotta a strascico». Una mossa che rischia di «distruggere il mercato ed il sistema produttivo nazionale - conclude Coldiretti Impresa Pesca - aprendo a un ulteriore aumento delle importazioni da Paesi terzi che rappresentano già oggi l'80% del consumato. Una mazzata che si aggiunge all'esplosione dei costi di produzione pregiudicando il futuro di 12mila aziende e 27mila lavoratori della flotta nazionale». «Questo provvedimento potrebbe avere effetti devastanti anche sulle marinerie di Marano e Grado - ricorda Achille Ghenda, vice presidente di FedAgriPesca del Friuli Venezia Giulia - dell'occupazione e anche sull'indotto, anche se da noi sono solo una quindicina i pescherecci a strascico. Si tratta di un tipo di pesca che da noi c'è sempre stata, fa parte della nostra storia».


RICADUTE ANCHE IN FRIULI
Nei giorni scorsi la questione è stata al centro di un confronto al Parlamento europeo tra l'eurodeputata Rosanna Conte (Lega) e il commissario Sinkevicius: «Il Piano d'azione marino proposto dalla Commissione Ue sembra ideato per mettere definitivamente in ginocchio la pesca europea e aprire la strada all'import indiscriminato da Paesi terzi, o peggio, alle multinazionali che stanno investendo su cibo artificiale. Vietare la pesca a strascico, come propone Bruxelles, vuol dire far fallire ben 7000 imbarcazioni in Ue, di cui 2088 solo in Italia, e veder sparire intere filiere ittiche. Un danno enorme», ha spiegato Conte: «Ma Bruxelles non sembra volersi fermare qui: il Piano propone anche di eliminare l'esenzione Iva per i carburanti».

Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci