UDINE, 27 AGO - L'Udinese di Gotti sfata il tabù delle neopromosse mai battute in casa e regola il Venezia con un rotondo 3-0.
Paolo Zanetti, che dall'Udinese era stato corteggiato per tutta la tarda primavera quando la posizione di Gotti era ancora traballante, vuole subito scuotersi di dosso le scorie della sconfitta di Napoli, senza chiudersi a oltranza. È proprio il Venezia ad avere la prima occasione: al 6' Henry liberà Johnsen che, da solo davanti alla porta, si fa ipnotizzare da Silvestri, il quale fa capire da subito che non ci sarà da rimpiangere Musso. L'Udinese, ben orchestrata da Arslan, che tesse gioco al posto di De Paul, sposta in avanti il baricentro: al 14', dopo un errore di Svoboda, Pussetto si invola ma si fa deviare in angolo la conclusione dal rimontante Caldara. Dopo soli 60' è proprio il tedesco di origine turca a chiamare Lezzerini al miracolo: Arslan si libera appena dentro l'area e lascia partire un tracciante su cui l'estremo difensore del Venezia ci arriva con la punta delle dita. L'inerzia del match è però cambiata e al 29' i padroni di casa la sbloccano: Molina conferma il soprannome di Pendolino che gli è stato affibbiato dai supporter friulani, brucia la fascia destra e trova il connazionale Pussetto libero in area: stop di petto e palla in rete, per una gioia personale che mancava da ottobre.
Soddisfazione doppia per il grave infortunio che lo ha tenuto fuori da gennaio. La ripresa parte con un Venezia più determinato: al 6' Okereke salta come birilli i difensori, ma sulla conclusione dagli undici metri Silvestri si allunga e sventa la minaccia. È un fuoco di paglia. Sul rovesciamento di fronte Molina sforna un altro assist per Makengo, Lezzerini respinge d'istinto e Pussetto segna ma è in fuorigioco. Al 25' il raddoppio: Busio si fa scippare la palla al limite, Arslan costringe Lezzerini a superarsi, ma sulla respinta Deulofeu (entrato da poco) è il più lesto: seconda rete in pochi giorni dopo un lungo digiuno. Partita in cassaforte e nel recupero c'è spazio anche per la gioia personale di Molina che in contropiede insacca la rete del tripudio finale. Ottima la direzione di Marinelli di Tivoli. Una curiosità legata alla drammatica cronaca di queste ore: l'arbitro, militare di carriera, in passato è stato anche in missione di pace in Afghanistan.