Folla di turisti a Venezia, ma tutti pendolari: «Non dormono in hotel»

Venerdì 29 Ottobre 2021 di Marta Gasparon
Turisti in coda per cercare di salire su un battello
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VENEZIA  - Ciò che la città d’acqua sta vivendo in questo ottobre anomalo (anche dal punto di vista climatico) è oramai evidente a tutti. La folla che sta riempiendo le vie del centro storico fin nelle sue calli più nascoste e periferiche, rappresenta un vero e proprio fenomeno che si replica non più soltanto nei fine settimana, ma pure nei giorni feriali, in cui le presenze dei visitatori arrivano a toccare numeri da capogiro.

Come forse in passato non si erano mai visti e registrati, almeno in periodi dell’anno tradizionalmente considerati “tranquilli”, quando gli arrivi subivano un drastico calo «fisiologico» specialmente nel periodo successivo alla Mostra del Cinema. Ma i grandi numeri di questa stagione turistica – un boom davvero inaspettato e spesso immortalato nelle tante immagini postate dai residenti sui social – si riflettono anche sull’attività delle strutture alberghiere cittadine?


TURISTI PENDOLARI
A tracciare il quadro della situazione è il vicedirettore Ava, Daniele Minotto che, pur testimoniando una modesta soddisfazione della categoria per l’andamento attuale, fa tuttavia sapere come «i turisti che riempiono in questi giorni la città sono principalmente escursionisti che non pernottano a Venezia». E tale dato troverebbe conferma – secondo Minotto – nel fatto che i parcheggi di Piazzale Roma e del Tronchetto raggiungano il tutto esaurito tendenzialmente dopo le dieci del mattino, in un affollamento che non riguarderebbe pertanto i soli ospiti degli hotel. 
«Attualmente – marca il vicedirettore Ava – la capienza delle strutture alberghiere cittadine si attesta attorno al 50% nel periodo infrasettimanale, per salire all’80% durante i weekend». E una situazione analoga, ma con presenze leggermente minori, si registrerebbe pure negli alberghi di Mestre. Non è tutto, perché accanto ai dati forniti, Minotto traccia anche l’identikit di questa nuova tipologia di turista: prevalentemente italiano o appartenente a Paesi europei di prossimità, come Austria, Svizzera, Francia, Spagna e Germania (poca ancora la clientela intercontinentale), con una tendenza alla prenotazione last minute del viaggio; e che si muove principalmente con il proprio mezzo. 
Il dato complessivo in merito all’attività del settore alberghiero veneziano appare dunque come un segnale positivo, soprattutto se considerati i due anni di vuoto condizionati da un’emergenza Covid che ha impedito a lungo gli spostamenti. E ancor di più in vista dei prossimi importanti appuntamenti già in calendario, primo fra tutti il Carnevale 2022, che prenderà il via il prossimo 12 febbraio (fino al primo marzo). 


PROSPETTIVE
«Dai nostri hotel – prosegue Minotto – ci segnalano inoltre che la clientela europea si rivolge principalmente alle città italiane, in quanto queste ultime vengono percepite come mete più sicure». Che tradotto significa che la linea di fermezza adottata dal nostro Paese ai fini del contrasto al virus, nonché l’introduzione di misure preventive come il green pass, non solo non ha creato troppi disagi a livello organizzativo al turismo lagunare, ma oltretutto ha portato a vantaggi evidenti in termini di concorrenza con gli altri Paesi, «dove le città continuano ad essere vuote». 
Certo, conclude il vicedirettore, quelli che abbiamo dinnanzi non sono numeri del tutto entusiasmanti e non rappresentano neppure la svolta concreta auspicata per il settore. Ma è pur vero che «il fatto che l’Italia abbia la fortuna di trovarsi in una posizione strategica di vicinanza al cuore dell’Europa, ci fornisce lo stimolo necessario per continuare a lavorare». 

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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