Venezia chiede più poteri: «Sgravi fiscali, trasporti e controlli sugli alloggi»

Domenica 24 Aprile 2022 di Filomena Spolaor
A Venezia è tornata l'invasione dei turisti: 108mila nella giornata di sabato
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VENEZIA - La Biennale ha portato tanta, tanta gente a Venezia. I primi 8mila visitatori paganti che non hanno voluto perdersi l’apertura si aggiungono ai 22.500 tra giornalisti e addetti ai lavori che hanno affollato la città e le sue strutture ricettive nei quattro giorni della vernice. Ma sono solo la punta dell’iceberg degli oltre 108mila calati a Venezia nella giornata di ieri, di cui ben 70mila provienienti dall’estero (dai dati della Smart control room del Comune tedeschi 17,2%, francesi 14,6%, inglesi 14,5%, americani 9,2%). Poi 28mila italiani e circa 10mila veneti, complice anche la partita di calcio del Venezia. In 3mila hanno fatto base al Lido. Chi non è andato alla Biennale ha provato ad entrare a palazzo Ducale, al museo Correr o in Basilica. Altri, persone che già conoscono la città, si sono dirette verso altre sedi espositive e tutto il resto si è riversato per le calli, affollando bar e ristoranti. Nonostante i divieti del Comune e il rischio di pesanti multe, sono tornate le comitive alcoliche e gli addii al celibato e al nubilato (entrambi) con tanto di magliette commemorative.
Il fatto che la città ormai si riempia anche nei giorni di pioggia come venerdì è l’indice che il turismo è ripartito e che c’è molta voglia di lasciarsi alle spalle i due anni di ristrettezze dovute alla pandemia.

Tuttavia, questo affollamento impone anche ragionamenti sulla limitazione dei flussi, a cominciare dalla prenotazione per i turisti di giornata, che partirà in estate, forse da luglio.


PRENOTAZIONI
L’assessore al Turismo Simone Venturini ha parlato di una “riscossa” di Venezia in un contesto culturale internazionale, segno di un’epoca di cesura con una visione decadentistica o nostalgica del passato e di rinascita come “città della contemporaneità”, grazie anche a un lavoro di ricerca e sperimentazione. In una visione “sperimentale” si collocano anche la prenotazione delle visite a Venezia che partirà in estate, e successivamente il contributo di accesso rinviato al 2023. Al ministro Franceschini, che nei giorni scorsi aveva detto che i meccanismi di regolazione degli accessi sono giusti, ma sono poi le singole città a dover scegliere le modalità giuste per farlo, Venturini risponde che è un segnale che l’impegno di questi anni sull’argomento sta portando a una maturazione.


PIÙ POTERI ALLE CITTÀ D’ARTE
«Tuttavia servirebbero altri strumenti - ha commentato l’assessore - come riprendere il decalogo di dieci proposte presentato dai sindaci di Firenze Fabio Nardella e di Venezia Luigi Brugnaro nel marzo di un anno fa».
Le due principali città d’arte italiane stavano allora subendo in prima linea le conseguenze della pandemia e avevano redatto un decalogo di rilancio, inviato al governo ma “rimasto nel tavolo” secondo le parole stesse di Venturini. Tra le regole c’erano sgravi fiscali per almeno un triennio, per l’acquisto di pacchetti, locazioni e servizi turistici in Italia per rilanciare il settore e bilanciare la diminuzione del reddito degli italiani; una norma nazionale che richieda l’abilitazione specialistica per lo svolgimento di professioni turistiche nei centri storici dei capoluoghi metropolitani patrimonio dell’Unesco; ma anche un incremento per il triennio 2021-2023 del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, due proposte normative per le locazioni brevi con finalità turistiche e norme speciali per garantire il decoro e la sicurezza urbana nelle città.
«Queste norme – ha aggiunto Venturini – dovevano consentire ai comuni di decidere cosa accadeva nelle loro città storiche. Anche sui bed and breakfast il Governo deve darci potere di decisione, gli strumenti per gestire un fenomeno come quello del turismo a Venezia che ha proporzioni significative».
Il settore extralberghiero, ma soprattutto le locazioni turistiche, hanno una totale deregulation in quanto l’unica fonte normativa nazionale che le disciplina sono gli articoli sulla locazione del Codice Civile. Il legislatore di allora, però, intendeva per “locazione” quella rivolta alla residenza, non certo quella di un giorno.

Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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